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di Antonella Sabia

 

“Allentare le misure ora, renderebbe vani i nostri sforzi”, ha affermato il Premier Conte nell’ultima conferenza stampa in cui ha anticipato la proroga fino al 13 aprile delle restrizioni già in vigore, aggiungendo che una possibile “fase 2”, potrebbe avere inizio dal 14 aprile, dopo aver ascoltato anche il parere del comitato scientifico e degli esperti.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il primo cittadino di Potenza, Mario Guarente, con cui abbiamo discusso di alcuni provvedimenti adottati dal Comune. Tra questi, l’ordinanza 29/2020 che dispone la chiusura dei due cimiteri cittadini dal 30 marzo fino al 30 aprile, con la garanzia di servizi essenziali quali la tumulazione delle salme aventi diritto e il rilascio della autorizzazioni per il trasporto fuori regione.

D: La chiusura dei cimiteri non è stata accolta favorevolmente dalla cittadinanza.

R: Mi dispiace se la gente non è contenta di questa restrizione, immagino in un momento come questo, quanto sia importante fare visita ai propri cari. Esiste però un decreto del Ministro della Sanità e del Ministero degli Interni, c’è anche un’ordinanza del presidente Bardi, che impongono di uscire esclusivamente per andare a lavoro, fare la spesa o per gravi motivi di salute. Non ci siamo inventati nulla, è stata una decisione presa anche in altre parti d’Italia prima ancora che lo facessimo noi. (Treviso, Venezia, Cremona, Firenze solo per citarne alcune, ndr)

D: Anche nei pressi dei cimiteri cittadini sono stati effettuati controlli?

R: In realtà abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e foto di assembramenti. Io stesso, qualche giorno fa sono andato al cimitero e ho trovato un capannello di persone che dopo aver fatto visita ai loro cari, si erano fermati a parlare. Ci tengo a sottolineare che mi dispiace aver preso questo provvedimento, così come quello dei parchi, ma è un sacrificio che tutti dobbiamo fare adesso, per poterci riappropriare quanto prima della nostra libertà e della nostra normalità.

D: Contestualmente un nuovo provvedimento ha interessato anche le farmacie...

R: Anche le farmacie da qualche giorno hanno la possibilità, a differenza dei supermercati e di altre attività, di erogare lo stesso servizio a battenti chiusi, come quando fanno il turno notturno. Una decisione per mettere al sicuro la salute degli utenti e degli stessi farmacisti, sappiamo bene che ci sono stati diversi casi di contagio e anche qualche decesso nel Nord Italia. Inoltre bisogna considerare che se si contagia un farmacista, si è costretti a chiudere la farmacia perché tutti dovranno osservare la quarantena, e verrebbe meno un servizio essenziale. Senza far conto che nelle farmacie entrano un centinaio di persone ogni giorno, si tratta di luoghi piccoli in cui il rischio è abbastanza alto.

Ci troviamo al giro di boa, in Basilicata abbiamo un numero di casi che non è allarmante, ma questo non ci deve far dormire sonni tranquilli, anzi ci impone di mantenere sempre alto il livello di attenzione, proprio per evitare che si verifichino altri contagi e che questa quarantena possa durare ancora a lungo.

D: Ammesso che il passeggio di genitori con un figlio minore è permesso nei pressi della propria abitazione, saranno comunque soggetti ad eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine?

R: Certo, potranno stare sotto casa, ma i controlli continueranno perché se qualcuno si trova in un quartiere diverso dal proprio, rischierà una multa. Ultimamente ne stanno facendo diverse, proprio qualche giorno fa è stata comminata una multa di 1200 euro a una coppia.
È fondamentale infatti comprendere che si corre il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad adesso, con un ulteriore rischio di rimanere in casa per un altro mese.