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Cari Contro-Lettori,

alla stregua di novelli Sherlock Holmes, limitiamoci a mettere in ordine i fatti recenti e –affidandoci a un ragionamento deduttivo- giungiamo a delle conclusioni.
Il Governatore della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha conferito l’incarico di Capo dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente al dr. Fabrizio Grauso. Il professionista, pur avendo origini sarde (Cagliari), è nato a Roma e ha lavorato nello staff del Governatore della Campania, Caldoro. Sempre il nostro buon Generale ha poi nominato come responsabile dell’ufficio legislativo e di consulenza giuridica della Regione tale Antonio Ferrara, anch’egli proveniente dallo staff dell’ex governatore forzista della Regione campana.
Il Presidente del consiglio regionale della Basilicata, Cicala, ha dal canto suo individuato in Eleonora De Paolis Foglietta la sua portavoce: nata e cresciuta a Treviso, si è trasferita sei anni fa in Basilicata, dove tuttora risiede.
Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, il campano Massimo Barresi, ha nominato direttore amministrativo l’avvocato Maria Acquaviva, “pescando” dall’albo degli idonei della Regione Calabria, in assenza di graduatorie lucane, ancora politicamente in stand-by, ma che erano in via di deliberazione. Sic stantibus rebus, lo stesso dg del nosocomio potentino, ha quindi poi affidato l’incarico di Direttore Sanitario al Dr. Rosario Sisto, campano, già direttore della Struttura Organizzativa Complessa (SOC) “Distretto Tagliamento” dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria AAS5 “Friuli Occidentale” di Pordenone.
Insomma, tutta gente non lucana.
Sia chiaro, si tratta di professionisti di cui non si discutono il valore, la serietà o le legittime ambizioini.
Fin qui, i fatti politici/amministrativi/burocratici.
Cambiamo genere.
L’8 giugno scorso, sotto l’egida del Collegio della Campania-Lucania del “Grande Oriente d’Italia”, si è tenuta la tradizionale tornata in “Camera d’Apprendista” per la consegna delle pergamene ai massoni eletti alla carica di Maestro Venerabile per l’Anno Massonico 2019. Fra i promossi (a scorrere i nomi pubblicati sul notiziario ufficiale “Erasmo”)- ci sono “incappucciati” di Napoli, Torre Annunziata, Avellino, Salerno, Caserta, Sorrento, ma nessuno dalla Basilicata. Manco uno.
Conclusione: visto come veniamo trattati -nei fatti- dalla politica, nelle istituzioni e negli uffici pubblici, e persino nelle Logge, ne consegue che noi Lucani non siamo buoni manco a fare i Massoni.

Walter De Stradis