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Ma il Consiglio regionale di Basilicata si è accorto che le tre Regioni ricche vogliono concludere “aummaaumma” per l’autonomia differenziata, escludendo il Parlamento da qualsiasi modifica, cioè consumando quello che il Prof Villoni chiama un “cambio dei principi costituzionali atrattativa privata”?

L’altra sera i “nostri”, in una grande confusione di linguaggi, hanno bocciato con 11 voti contro 2 una mozione che, prima che spuntasse questo fatto, si riferiva alla NOSTRA “richiesta” di autonomia! Ad una cosa totalmente inattuale, perché ora c’è la Lega che spinge per le tre Regioni ricche; si badi, per procedure e contenuti letali per il Sud!

Il dibattito consiliare ha tentato di cambiar tema, ma in tale clima da determinare allarme per la più totale sottovalutazione (povero Braia!) della tecnica truffaldina con cui il Nord di avvantaggia nelle Istituzioni romane. Approfittando cioè delle assenze fisiche o di attenzione o di competenza di noi meridionali! Lo stesso metodo con cui bloccano, dal 2009, i Lep di cui al Titolo V C. C. e alla l. n. 42/09, che dovrebbero riequilibrare i servizi per il Sud!

Se dunque le Regioni meridionali stanno a guardare o si girano altrove, pensando alla propria ipotesi di autonomia, mentre il Parlamento è ridotto a dire “sì o no” secondo la procedura dell’art. 8 della C. C. (riservato alle Confessioni religiose), ebbene, se questo accade, non resterà che mettersi a “maledire insieme”, come -da sindaco e poeta- R. Scotellaro per i guai del suo Comune!

La priorità…l’urgenza è ora di smascherare e bloccare questa incredibile “trattativa privata”, non quella di bisticciare per un’autonomia che sarebbe intanto “appezzentita”.

Ma facile da definire perché un’ipotesi non si nega a nessuno! Intanto non si controbatte a Zaia che fa la voce grossa :“finiamola con queste manfrine del paese di serie A e Serie B…è già così e non per colpadelle autonomie” (il Dubbio del 27/6).

E però, se la manovra passa senza un minimo di buon senso e di riequilibrio per l’ingenuità delle Regioni danneggiate, il gioco è fatto per i decenni a venire! Se nelle Regioni del Sud si accapigliano al punto da non reagire compatte alla manovra del Nord, chi assicura che il M5S (che sta frenandola) non la baratti con qualche “retribuzione minima a debito”, finendo così di rovinare l’Italia?

E’ pacifico che le autonomie possano essere sia richieste che ampliate, ma almeno alle condizioni evidenziate dai Tecnici al Presidente del Consiglio! Anzitutto, ristabilendo il diritto alle modifiche dal Parlamento e con maggioranza qualificata, trattandosi di materia su cui -come emerso anche da qualche tentativo- si rischia di ledere gli equilibri costituzionali. Se infatti tutte le Regioni chiedessero tutte le materie -e “non solo quelle corrispondenti alle specificità proprie di ciascuna”-si svuoterebbe lo Stato e si violerebbe l’art 117 CC, sopprimendosi la potestà “concorrente”.

A questo immenso nodo, alla cui corretta soluzione dobbiamo subito impegnarci, si aggiunge poi tutta la materia finanziaria (... della nostra “pezzenteria”), ch’è oggetto della ben collaudata furbizia del Nord: incollato ai privilegi con il criterio storico, (salvo sostituirlo con quello“al di sopra della spesa media”): e sempre in luogo dei Lep, che restano inattuati dal 2009 e per i quali niente e nessuno garantisce che non siano ulteriormente rinviati!

Perché la Basilicata non chiede che si definiscano, essi si, ad horas, e non si adopera -con i fondi che spetterebbero- a dar ossigeno alla qualità della vita e all’occupazione qualificata dei nostri giovani?

Come si vede, la materia è terribilmente complicata e richiede una visione complessiva da Assemblea Nazionale Costituente. Non si può dunque affrontarla con superficialità ed improvvisazione! Necessari uno studio attento ed una riflessione pacata, collettiva, non dominata dalle fratture di parte e dalle improvvisazioni!

Innanzitutto il gen. Bardi, che non ricopre una carica onorifica, se ne dovrebbe far carico nell’interesse dei Lucani: non più limitandosi ad assistere alle involuzioni della ciurma, che battibecca di aria fritta ed a briglia sciolta!

Il nodo politico è già qui: dei Leghisti del Sud che dovrebbero lavorare per quelli del Nord. Il Presidente può abbandonare il dibattito all’inconcludenza, in deviazione (anche per colpa di chi l’ha riesumata!) su una richiesta vecchia, da riprendere solo dopo questo cruciale passo politico? Ora si tratta di opporsi all’enormità della “trattativa privata” che brucia da Nord a Sud più della torrida estate! Con determinazioni documentate e concordate con le altre Regioni del Sud; contro l’ennesimo imbroglio a danno non solo del Sud ma di tutto il Paese!

E’ ora di battersi per sopravvivere!

Nel Documento Chigi si legge che “risulta… agevole comprendere come un tal modo di procedere implicherebbe un ingiustificato spostamento di risorse verso le regioni ad autonomia differenziata, con conseguente deprivazione delle altre”.

Di questo occorre discutere contro il nuovo“aummaaumma”!

Si farà il necessario nel Viale intestato al Presidente Verrastro, che -dinnanzi a tanto crollo (chi glie lo avrebbe mai detto!)”- necessariamente si rivolta nell’aldilà?