sindacoBARDI

Cosa farà il neosindaco di Potenza per i Lep, cioè per asili nido, mense scolastiche, trasporti, assistenza sociale e altre voci che rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni sociali?

Se non l’avesse già fatto, gli gioverebbe leggere Zero al Sud di Marco Esposito, un giornalista del Mattino che certifica i mille trucchi usati negli ultimi 10 anni per aggiungere al Nord quanto spettava a Sud: in spregio alla Costituzione -Titolo V- ed alle norme attuative della legge 42/2009. L’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), le Commis- sioni Cobaff, Copaff , Ctfs; l’Ifel, l’Upb e la Sose, sono tutti Organismi collegiali che avrebbero dovuto consentire l’attuazione del federalismo fiscale :individuando i Lep dei quali, persino Gc. Giorgetti, allora presidente della Cobaff, dichiarava che . Ebbene, è documentato che hanno tutti lavorato all’opposto! Quanto agli asili, il fabbisogno che dovrebbe essere nel numero dei bambini (e delle mamme) in attesa di esercitare i loro diritti, (udite udite!) l’hanno invece individuato nella quantità della spesa già in corso, da rimborsare o integrare: perché, se l’asilo manca, è la prova che non ce n’è bisogno, che non serve (si legga il dibattito nella Bicamerale)! E questo, per un servizio su cui i Paesi dell’Ue, a Barcellona, s’erano impegnati ad assicurare il fabbisogno del 12% il 1^ anno, poi del 33% e così a seguire. Nel labirinto degli Organi elencati, si è imbrogliato il Sud, violando la già citata legge 42 e la stessa Costituzione! Da 10 anni non si definiscono i Lep, pur essenziali per affrontare con un minimo di decenza anche la spinosissima autonomia differenziata! Ancora: per la manutenzione delle strade provinciali si è considerato il numero dei lavoratori privati che ne usufruisce (!), ovviamente più numerosi a Nord; e per l’edilizia scolastica,i soldi vanno ai progetti che siano esecutivi entro 180 giorni (cioè, dei Comuni che, avendone i mezzi, progettano ed espropriano già con il piano regolatore). Quando nella vicenda entrò poi la tassazione sui capannoni, nacque il Fondo solidarietà comunale, cioè l’obbligo dei Comuni ricchi di trasferire il loro surplus ai poveri. Ed a quel punto s’inventano altre furfanterie per dar di più a chi ha già di più e quindi niente a chi non ha niente: una “logica” che, insieme alle dicerie diffuse sugli sprechi e l’inefficienza del Sud (Zaia, Ricolfi, Rossi), è alla base della pretesa delle tre Regioni ricche di trattenere il residuo fiscale: cioè, il surplus del loro gettito (ben oltre il Lep!). Tutto ciò premesso, ora che Potenza e la Basilicata si sono allineate al “prima di tutto gl’italiani”, come si pensa di evitare che quelli del Sud lo siano meno degli altri? In queste condizioni, non è difficile vincere le elezioni! La seconda (o terza?) Repubblica (1994- 2018/19), con la sua sicumera, a partire dal 2001, cioè dal nuovo Titolo V (che ha persino cancellato dalla Carta l’esplicito impegno per il Mezzogiorno), non ha realizzato l’equità nei servizi di base. Cioè, non ha saputo impedire che il Nord, con il suo provincialismo ottuso, incrementasse lo squilibrio ed attizzasse la sempre più accentuata fuga dal Sud! Tutti i Parlamentari (tutti!) meridionali hanno disertato tutte le riunioni dei suddetti Organismi (alle 8,10 del mattino!), lasciando via libera ad incredibili iniquità. Per questo (e forse non per la simpatia che la Destra ispira), è insorta la voglia del cambiamento; ma è ovvio che questa tornerà a danno dei nuovi se non sapranno contrastare la Casa madre del Nord! Occorre dunque che l’Anci, di cui sarà autorevole membro il Sindaco di Potenza, sappia denunciare le suddette magagne: che ne muti l’orientamento, nonostante l’accresciuto peso, in Essa, della Lega (ancora Nord). E che le Regioni del Sud, meglio se collegate tra loro, sorreggano l’attività parlamentare per indirizzare e sostenere i propri Rappresentanti; che nella Conferenza Stato- Regioni gli Assessori non si sostituiscano dai Funzionari e sappiano reggere il confronto in forza di Dossier ben preparati dagli Uffici (quindi, da attrezzare allo scopo!). Per come sono ridotte le cose, necessita che non si faccia altro passo senza i Lep; e che si ridiscutano, ex novo e prima di tutto, il Fondo solidarietà comunale, le Provincie e tutte le leggi di settore. Perché il Sud -scaduti tutti i tempi- non può assolutamente sopravvivere (ormai di questo si tratta!) se non si dota almeno dei servizi per l’uguaglianza dei cittadini; e dunque se non si dismette il “criterio storico” mantenuto per tutte le suddivisioni di fondi verificatesi dall’ Unità! La Lega, poiché sventola il cambiamento per Regione e Capoluogo, non potrà menare il can per l’aia ed ammirarsi allo specchio per il facile successo! L’Egregio Sindaco di Potenza starà dalla parte dei suoi cittadini o con la Lega, forse non a caso scesa dal Nord? ALTRO È VINCERE, ALTRO RISOLVERE I PROBLEMI!