BARcancelli

Dalla maggior parte della gente conosciuto con la vecchia denominazione “Tre Cancelli”, lo storico bar sul rondò nei pressi dell’Ospedale, rimane ancora oggi punto strategico di passaggio per chi va al San Carlo, all’Università, ma anche al Don Uva. Come di consueto in questa rubrica, con il proprietario, Gianluca Greco, abbiamo affrontato i temi caldi per chi possiede un’attività commerciale a Potenza.


Da quanto tempo esiste questa attività?
Personalmente gestisco il bar dal 2010 insieme a mio fratello Marco, ma la mia famiglia è proprietaria dell’attività dal 1957. I miei nonni, insieme a mia madre e i miei zii, l’hanno gestita fino agli anni ’80, successivamente è stata data in gestione a terzi, fino a quando poi l’abbiamo ripresa noi due con il nuovo nome Bar Cancelli.


Che tipo di clientela frequenta il bar?
La clientela è variegata, ho i miei clienti fissi, ma la maggior parte è gente di passaggio, parenti di degenti del San Carlo o del Don Uva, persone dei paesi limitrofi che frequentano l’Università o lavorano a Potenza.


Quello delle tasse è sempre il tema più “caldo”. Quali sono le più influenti?
Tra i costi più alti sicuramente ci sono quelli “comunali”, su tutti la spazzatura, soprattutto in virtù del fatto che negli ultimi mesi, il servizio lascia molto a desiderare.


Come mai?
Produciamo rifiuti di ogni genere, e molto spesso non passano a ritirarli, perciò ci troviamo a tenere bidoni pieni nel piazzale. Sembra quasi un servizio a chiamata, nel senso che se chiami per segnalare, vengono…forse!


Negli ultimi mesi ci sono stati cambiamenti alla viabilità, e pare ce ne saranno altri che interesseranno proprio questa zona…
Per quanto riguarda la viabilità nuova di Don Bosco, il cambiamento per noi non ha inciso più di tanto. Se invece dovesse realizzarsi la rotonda proprio qui di fronte, rendendo Via Ciccotti a doppio senso di marcia, allora si che sarebbe un problema. Saremmo completamente tagliati fuori, in particolare perderemmo tutta la gente in arrivo da Potenza Nord diretta all’Ospedale, e temo possa essere per noi una perdita non di poco conto. Come dicevo in apertura, infatti, la nostra clientela è costituita in particolare dalla gente che raggiunge il San Carlo non solo dalla stessa città, ma anche da tutta Regione.


Questa settimana a Potenza la visita del premier Conte, un cittadino gli ha chiesto di “fare qualcosa per la Basilicata”. Cosa manca a Potenza e in generale alla Basilicata?
Non credo manchi tanto a Potenza e alla Basilicata, siamo una terra ricca e variegata, teoricamente abbiamo già tutto per poter sfondare, puntare sul turismo e, incentivare il settore sarebbe un ottimo inizio. Abbiamo tante strutture abbandonate a se stesse, ad esempio gli impianti e le piste da sci della Sellata, basterebbe solo adeguarle alle esigenze moderne, ad esempio con impianti di risalita più moderni.


Si parla spesso di spopolamento, giovani che vanno via. Cosa si può fare per trattenerli?
Sullo spopolamento della Basilicata esistono tante concause: nascita zero, alcuni paesi che stanno scomparendo ed emigrazione dei giovani su tutte, ma anche qui il discorso è sempre lo stesso bisogna incentivare questi ragazzi a scegliere di rimanere e lo si può fare solo cercando di restare a pari passo con i tempi moderni. Ad esempio già la creazione di poli universitari quali medicina e giurisprudenza sarebbe un ottimo incentivo, molti giovani resterebbero a Potenza a studiare. Sarebbe un ottimo inizio, ma bisogna in generale finirla con la politica del “vedremo e faremo” e iniziare con quella concreta del “vediamo e facciamo”.


Cosa si potrebbe chiedere all’amministrazione per la città di Potenza?
All’Amministrazione comunale ci sarebbero da chiedere tante cose, la lista dei desideri è lunga. In primis, maggior attenzione per chi -come me ed altri piccoli imprenditori- sceglie di scommettere ed investire nella città, dobbiamo essere tutelati dall’ amministrazione, non essere visti solo come un pozzo dove attingere soldi, perché alla lunga anche chi ha avuto coraggio si stanca e poi davvero diventa dura.