SINDACOmtcantieri

La visita a Matera, qualche giorno fa, del Ministro per il Sud Barbara Lezzi ha evidenziato i ritardi sullo stato di avanzamento dei cantieri per Matera 2019. Se si esclude il teatro aperto della Cava del Sole, sul quale sembra si stia rispettando il cronoprogramma, tutti gli altri lavori “non raggiungono la sufficienza” come ha detto il Ministro alla fine del giro cittadino nel quale è stata accompagnata dal sindaco Raffaello De Ruggieri.

Proprio il colloquio tra la ministra e il sindaco davanti al cantiere di Lanera è diventato oggetto di un video diventato in brevissimo tempo virale, tanto che in due giorni ha superato le 33mila visualizzazioni su Facebook oltre a girare su WhatsApp. A rendere tragicomico il video è la modalità dello svolgimento del colloquio tra il sindaco di Matera De Ruggieri e il ministro Lezzi che bacchetta il primo cittadino senza remore. Ovviamente è stato un profluvio di commenti sui social network che unanimemente hanno messo in risalto la disorganizzazione amministrativa del Comune alla vigilia dell’appuntamento con Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019.
“Più riascolto le risposte del sindaco e del dirigente comunale al ministro Lezzi - scrive su Facebook il giornalista Emilio Oliva- e più rimango esterrefatto. Più mi irrita l’approssimazione con la quale è stato affrontato questo incontro istituzionale e con la quale vengono gestite le opere di Matera 2019. Vergognosa la fuga verso scuse che non stanno nè in cielo nè in terra per spiegare non i ritardi, ma l’inerzia totale sui progetti in cantiere. Come si fa ad accettare che il sindaco non conosca lo stato dell’arte dei lavori appaltati e che non sappia rispondere alle domande del ministro pur sapendo da un mese della sua visita? Come si può non rimanere basiti sentendolo dire che è sorto il problema della scoperta della condotta principale dell’acquedotto? E’ un problema che era stato già scoperto quando partirono i lavori e che, cosa ancora più inammissibile, la struttura comunale aveva totalmente ignorato. Segno evidente che nessuno ha avuto la bontà di studiarsi le mappe dei sottoservizi... Come si fa ad accettare che il sindaco scarichi le colpe sul “furore ambientalista” di un presidio cittadino che ha combattuto per giorni contro un abbattimento sconsiderato e ingiustificato di alberi e ha addirittura sollecitato l’amministrazione comunale a riprendere al più presto i lavori? Come si fa ad accettare che il sindaco si giustifichi dicendo che si è scoperto che l’area del parcheggio di Lanera era della Asl? In altre parole c’è una struttura comunale che progetta senza conoscere le proprietà dei suoli, un po’ come avvenuto nelle aree adiacenti a cava del Sole. Come si fa ad accettare infine che un dirigente comunale tiri quasi a indovinare sui tempi di realizzazione di un’opera, parlando prima di un mese e poi, corretto dal commissario di governo, accetti la previsione dei cinque-sei mesi... Questa è la figura barbina che ha fatto il Comune di Matera con il ministro, che avrà fatto pure la parte della maestrina, ma di fronte aveva tanti Alvaro Vitali”. Il sindaco De Ruggieri pur di giustificare i ritardi del cantiere tira in ballo gli ambientalisti, colpevoli, a suo dire, di aver ostacolato lo svolgimento dei lavori.
“Ho ascoltato -scrive Michele De Novellis tra gli attivisti del presidio per salvare gli alberi del cantiere Lanera- più volte il Sindaco in dibattiti aperti al pubblico. È evidente ancora oggi che a lui dei pini di Lanera non gliene importa nulla. Che la rotatoria, fosse stato per lui, poteva abbattere tranquillamente l’intera pineta. È un intoppo che ha subito con estremo fastidio”.
La Ministra maestrina, il Sindaco scolaro negligente, il Presidente e il Direttore della fondazione imboscati al bagno per evitare l’interrogazione.
Come da copione, come già successo in occasione delle altre visite, qualche giorno fa si è assistito ad un teatrino che di Capitale Europea della Cultura ha solo il sipario, di colore rosso vergogna, che puntualmente si chiude nel mentre di un noioso e scontato spettacolo, che purtroppo ridere non fa.