presentazione mrRAFFAELE

Il calcio, si sa, non ammette sentimentalismi, si muove veloce. Alcuni hanno il compito di correre dietro un pallone, mentre a noi cronisti è riservato il diritto/dovere di rincorrere le notizie ed esimerci per quanto possibile da giudizi personali.

È già tempo di guardare avanti per questo Potenza, è pur vero, però, che non si può congedare l’allenatore Nicola Ragno, senza prima avergli almeno rivolto il più sincero “Grazie”, per aver riacceso in una intera piazza l’amore per i colori rossoblù, raggiungendo enormi soddisfazioni (personali e non), e riportando il Potenza tra i professionisti dopo una lunga astinenza. Un mister vincente, per vocazione, lo abbiamo detto diverse volte, nonché una persona perbene con un trascorso familiare difficile, che lo ha reso molto più umano agli occhi di tanti tifosi che a lui, dopo la “separazione consensuale” hanno riservato grandi parole di elogio. Spesso criticato per le sue scelte tecniche, ha evidentemente pagato lo scotto dell’esordio in una categoria, in cui non sono ammessi troppi errori, soprattutto da chi in queste categorie ci è passato diverse volte.


Per qualcuno che va via, c’è sempre qualcun altro che arriva. Dalla Sicilia: tutto in un giorno (e probabilmente deciso in una notte di inquieti pensieri). Battezzato con il solito selfie, il presidente Caiata ha chiamato alla guida del suo Potenza, Giuseppe Addamo Raffaele, che dalle parti del Viviani ci era già stato. Era l’8 Febbraio, serale di Coppa Italia tra Potenza e Igea Virtus, che tutti ricordano per uno dei gol più belli della stagione, messo a segno da Vincenzo Pepe. Allenatore giovane, 43 anni a Dicembre, Raffaele è anche lui esordiente in C, con alle spalle due promozioni in Eccellenza e buoni posizionamenti in D.
A Potenza ci arriva in un momento non semplice, dove è evidente che qualcosa all’interno dello spogliatoio non ha funzionato. Lo si percepisce varcando quotidianamente i cancelli dello stadio, e non siamo solo noi addetti ai lavori a sentirlo, ma anche quella frangia di tifosi che attendono da chi scende il campo, cuore, sangue e sudore per la maglia.
Stasera a Rende, la formazione rossoblù avrà un compito molto difficile. Al di là del risultato, i giocatori esperti dovranno dimostrare davvero di che pasta sono fatti, e i tanti giovani impegnarsi sempre di più per conquistare un posto da titolare. “Nessuno pensi di occupare un posto fisso, è una delle cose che il nuovo tecnico siciliano ha detto in conferenza Giovedì, accolto da tutta la stampa e tanti tifosi curiosi di vedere il nuovo allenatore nella sua prima uscita ufficiale. Tante le domande che sono state rivolte al tecnico, che è stato presentato insieme al suo collaboratore Trimarchi.


PRIME IMPRESSIONI – “L’impressione è di essere arrivato in una società molto organizzata, in cui c’è attesa per il campionato, per ottenere risultati che danno lustro alla città, nonostante queste prime gare non siano state brillanti sotto questo punto di vista. Faccio i miei complimenti a mister Ragno che ha portato la squadra tra i professionisti, purtroppo questo è il nostro lavoro e dipendiamo dai risultati”.


SPOGLIATOIO – “La squadra ha accusato il peso dei risultati che non sono arrivati in questo inizio campionato. Il mio approccio è stato quello di dare serenità e ridare autostima ai ragazzi. Se ci si diverte nelle sedute di allenamento, e si è un gruppo che si allena con piacere, diventa anche più facile fare risultato, anche se siamo tra i professionisti, ed è un lavoro questo. Da parte mia non c’è nessuna preclusione verso i giocatori, avrà spazio chi dà il massimo negli allenamenti, a prescindere dal nome, dal fatto che abbia più o meno esperienza, o se si stia approcciando ora alla categoria. Si parte da zero con 24 giocatori, sperando ci si sblocchi. Sono qui da pochi giorni. Stiamo lavorando e sto cercando di mettere ogni giocatore nel suo ruolo naturale o eventualmente se deve adattarsi, di semplificare alcune manovre di gioco. Non precludo nessun modulo tattico”.

 

ROSA OVER – “Ci sono tanti giocatori esperti, lo vedi da come si allenano, mi reputo fortunato ad averli a disposizione. Nella mia carriera molti giovani con cui ho lavorato hanno fatto fortuna. Il ruolo dell’allenatore è importante per dare consigli, ma è come si comportano in campo che li distingue. Non guardo la carta d’identità, da quando sono arrivato ho visto solo tanti ragazzi che hanno voglia di ricominciare il campionato da Rende, per far infiammare ancora la tifoseria. Tutti devono stare sulla corda, sempre pronti a fare bene quando vengono chiamati. Deve esistere il pensiero del NOI, non esiste l’IO. È il Potenza che vince, vincono i giocatori, lo staff, la società e i tifosi”.


OBIETTIVI – “Ho chiesto alla squadra di mettere da parte ciò che è accaduto. Abbiamo delle responsabilità e bisogna dare il massimo, senza pensare all’ego personale. L’unica medicina per ora è l’ottimismo, bisogna fare tanto per cambiare pagina e remare tutti nella stessa direzione. Mi aspetto una prestazione importante a Rende, ma non mi piace dare obiettivi ad una squadra, che è fatta bene con elementi di categoria anche superiore. La forza di una squadra si vede dopo aver disputato 1/3 del campionato, l’unico obiettivo oggi è di ritrovare la fame di vittoria”.