sanitaLungaAttesa

Aumentano i tempi di attesa delle prestazioni sanitarie nelle strutture pubbliche lucane, in qualche caso l’attesa può arrivare a due anni, anche per tipologia di prestazione molto delicate e che possono mettere a rischio la vita del paziente. Non è un problema solo lucano, in quasi tutte le regioni i tempi di attesa per alcune prestazioni sanitarie vengono erogate in tempi esageratamente lunghi, eppure la nostra Costituzione all’articolo 32, nel primo capoverso, è esplicita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

Ma nella realtà il cittadino è costretto a rivolgersi sempre più spesso alle strutture private sia per curarsi che per svolgere esami e diagnosi. Si è rivolto a noi un pensionato potentino ultraottuagenario, invalido e con gravi problemi di deambulazione, per denunciare che per effettuare una visita cardiologica ed un elettrocardiogramma nella città di residenza deve aspettare il mese di ottobre, in alternativa può recarsi presso l’ospedale di Pescopagano, 70 km all’andata e altrettanti al ritorno su strade non certo comode, il giorno 11 giugno. Il signor Aldo Cosentino, questo il nome del pensionato che si lamenta per l’inefficienza del sistema sanitario lucano, fa notare che non è in condizioni per affrontare un viaggio così scomodo per raggiungere la sede dell’ospedale di Pescopagano a causa degli acciacchi, egli non riesce a capire perché nell’ospedale San Carlo o presso il poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta non sia possibile fare un elettrocardiogramma e la visita cardiologica in tempi brevi. Abbiamo voluto verificare come stanno le cose e lunedì 7 maggio abbiamo chiamato il Centro Unico di Prenotazione della Regione Basilicata per verificare quando fosse possibile fare una visita cardiologica con relativo elettrocardiogramma; l’operatrice ci ha informato che a Potenza la prima data disponibile è a ottobre 2018 presso il poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta; non ci sono date per le prestazioni presso l’Ospedale San Carlo; le strutture sanitarie più vicine, Rionero e Melfi , sono disponibili, rispettivamente, a luglio e ad agosto; all’ospedale di Venosa, distante oltre 60 km, ci sarebbe un posto per il 26 giugno; presso il nosocomio di Pescopagano si potrebbe avere le prestazioni per il 18 giugno. Bisognerebbe verificare se l’Azienda Sanitaria del Potentino riesce a soddisfare le richieste del cittadino entro l’arco temporale così come previsto nel Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, elaborato dall’Intesa tra il governo e le regioni che stabilisce le priorità e i tempi massimi per l’erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici da parte del Servizio Sanitario. Le priorità temporali previste sono quattro, contraddistinte dalle lettere U (prestazioni “urgenti” a cui l’utente ha diritto entro 72 ore), B (prestazione da fornire in tempo “breve”, in meno di 10 giorni), D (prestazioni “differibili”, che, se fornite in tempi meno celeri, non pregiudicano la salute del paziente) e P (visite ed esami “programmati”, non urgenti, per le quali la regola stabilisce un massimo di 180 giorni). Il medico compilerà l’impegnativa e indicherà nel campo “priorità della prestazione” la lettera corrispondente all’urgenza della prestazione. Di sicuro c’è che il più importante presidio ospedaliero regionale, l’Ospedale San Carlo, a quanto risulta non riesce a far fronte alle richieste nel reparto di Cardiologia, in quanto a causa di pensionamenti e trasferimenti il reparto va in affanno, mentre il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa ha classificato la cardiologia “area prioritaria” ed è sconveniente dover dirottare tanti pazienti verso strutture periferiche lontane e difficili da raggiungere, e, in tutti i casi, ubicate nel nord della regione, per cui i residenti delle aree interne del sud della Basilicata sono oltremodo penalizzati. Abbiamo cercato di verificare sul sito web dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, nella sezione “Amministrazione trasparente – servizi erogati – liste di attesa” la tempistica per effettuare una visita cardiologica, ma abbiamo constatato che il servizio non è funzionante, si spera che sia un problema tecnico transitorio. Le malattie del sistema cardiocircolatorio, insieme a quelle tumorali, sono le principali cause di morte in Italia. Molti di questi decessi potrebbero essere evitati anche attraverso interventi tempestivi nella diagnosi e nella cura. Pertanto è necessario che i tempi massimi d’attesa per ciascun piano diagnostico terapeutico non siano superiori a 30 giorni per la fase diagnostica e 30 giorni per l’inizio della terapia dal momento dell’indicazione clinica. Ovviamente chi se lo può permettere accorcia i tempi di attesa rivolgendosi alle strutture private che, dietro adeguato corrispettivo, fornisce le prestazioni in tempi rapidi; il problema quindi riguarda le persone con redditi bassi, soprattutto i pensionati, per cui è evidente che l’articolo 32 della Costituzione non è applicato a tutta la popolazione.