bici_13-05-22.jpg

 

 

 

 

Cari Contro-Lettori,

avete presente quella scena del “Marchese del Grillo”, nella quale lui, Alberto Sordi, dopo una notte di bagordi, se ne va a dormire nel suo palazzo a mattino inoltrato? Bene, allora ricorderete anche il momento in cui il suo fedele paggetto Ricciotto urla a quelli che stavano lavorando dabbasso (scalpellini, muratori, giardinieri, lavandaie e operai assortiti): “S’è addormitooooo!”.

A seguire, un improvviso stop dei lavori e un silenzio di tomba.

In una scena successiva e speculare, al risveglio del Marchese, lo stesso servo urlerà ai citati inservienti del palazzo: “S’è svegliatoooo!”, con contestuale destarsi degli assortiti rumori del lavorìo circostante.

Fate l’equazione MarchesePolitica Lucana e forse avrete chiara la metafora riguardante gli ultimissimi giorni.

Alla notizia del passaggio del Giro d’Italia nella Città di Potenza, i politici si sono (per qualche istante) destati dal torpore, come accade in determinate circostanze (vedi concertone Rai e, pochi, simili); di conseguenza, qualche loro attendente ha notiziato alle maestranze il clamoroso risveglio e ordinato la contestuale ripresa dei lavori.

Sembrava di essere in un altro posto: strade rifatte, segnaletiche ravvivate, pulizie straordinarie, fontane inaugurate, aiuole ripulite e rigogliose (comprese alcune di quelle gestite dai privati, cadute fino a poche ore prima nell’abbandono).

Insomma, c’erano operai, muratori, giardinieri e scalpellini un po’ dappertutto, e in alcune ore della giornata Potenza risuonava dei vari “tic-toc-tac-ritac”, propri dei lavori laboriosi e frenetici.

Pensate, persino il palazzo della Regione “gargarismatica”, quella cioè che è stata teatro della infausta e famigerata battuta sessista dell’ex assessore Leone (per inciso, leggetevi l’intervento di Ivana Pipponzi a pagina 4), si è a un certo punto illuminata “di rosa”, quasi per uno spiritoso (quello sì) scherzo del destino.

Inutile dire che alcuni politici, sindaco di Potenza in primis, hanno gonfiato il petto tacciando di “disfattismo”, a favor di telecamera, tutti quei cittadini (stampa compresa?) che avevano qualche piccola obiezione o rimbrotto da esprimere, tipo che alcune strade sarebbero state interessate dai lavori (quelle a favor di telecamera) e altre no; senza contare –ma solo per citarne una- la grossa contraddizione in via Mazzini, ove è stata rifatta la segnaletica stradale, a pochi centimetri dagli impresentabili e pericolosi marciapiedi (mesi fa l’ex assessore al ramo, poi appunto sostituito, aveva detto “a giorni” a proposito dei lavori di riqualificazione).

Per concludere: stiamo scrivendo in ufficio, a poche ore dal passaggio dei ciclisti, mentre nel centro storico di Potenza ristagna un insolito silenzio, accompagnato da un percepibile fremito nell’aria.

Da domani, il politico (e forse anche il cittadino), tornerà ad addormentarsi nel suo palazzo, e affinché non venga disturbato, qualche servo urlerà, anzi, intimerà alle maestranze: “S’è addormitoooo!”.

E il “tic-toc-tac-ritac” si spegnerà all’unisono.

Per farsi un’idea, basti leggere a pagina l’intervista al “ciclista urbano” della prima ora (uno dei tanti), Marco Falconeri, consigliere comunale dei 5 Stelle, che è costretto ad “attaccare” la bici con cui si sposta in città alla ringhiera del Palazzo della politica, perché a Potenza non esiste uno straccio di “rastrelliera” per le biciclette, né tante altre cose, atte anche a ridurre il traffico e lo smog.

Ma queste, si sa, sono cose lontane dalle telecamere.

Il sindaco lunedì presenta il PUMS? Tutte chiacchiere e annunci, dice infatti uno come Falconeri: c’è già il PUM del 2008, in gran parte mai attivato.

Al prossimo “risveglio” (e speriamo che sia presto).

Walter De Stradis       

Walter De Stradis