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Cari Contro-Lettori,

presso gli uffici della Regione Basilicata pare ci sia un grande ufficiale in pensione della Guardia di Finanza che gira febbrilmente, armato di retina da caccia alle farfalle, intonando una nenia, «Io cerco la Titina/La cerco e non la trovo/ Chissà dove sarà/La vo’ cercando tutto il giorno/L’annunzio ho messo sul giornal/Mi par vedere sempre intorno/Quel bel visino celestial».

Il bel visino celestiale è simbolicamente quello della giunta regionale che il presidente Napolucano Bardi si è perso per strada, sentendosi costretto ad azzerarla, in forza di questioni che hanno a che fare con postazioni di potere, ovvero assessorati e ruoli apicali, ma che nulla hanno a che vedere –naturalmente- coi bisogni REALI di questi splendidi Lucani che –seppur con le pezze sul proverbiale culo- si accalcano al Viviani o al parco Baden Powell di Potenza (così come in molti altri punti di raccolta sparsi in regione), per mandare sostegni concreti ai più sfortunati fratelli ucraini.

Il Generale, che pare d’un tratto essersi svegliato (ma quanto era “lungo” questo caffè alla napoletana?) ed essersi accorto degli “interessi di parte” (leggi Lega) che condizionano la politica, annuncia “sul giornal” che a ritrovare la Titina ci metterà in realtà poco; alcuni ritengono che non è escluso che addirittura in serata, e cioè ieri per chi legge, Egli riesca a ritrovare la sacra folgore politica e a ricompattare la tavola rotonda lassù nel castello dorato di Camelot.

Nel frattempo, tocca leggere i tristi comunicati di quei suoi valorosi cavalieri-delfini, quelli che lo “ringraziavano” ed esprimevano “soddisfazione” (e sembravano limitarsi praticamente a questo) a ogni piè sospinto, ora per questo ora per quello (ma cos’avranno mai avuto da ringraziare??? Ah, sì, domanda sciocca!), e che essendo magari anche supplenti, cioè entrati in Consiglio in sostituzione di chi poi è diventato assessore –e quindi adesso tecnicamente FUORI dall’Assemblea- lanciano disperatamente “segnali di vita (per citare Battiato - ndr) nei cortili, e nelle case all’imbrunire”.

"...E non ti scordar di me", aggiungono.

Infatti il bello sapete qual è? Secondo alcune indiscrezioni, qualcuno di loro rischierebbe di diventare pure assessore! Urrà, sembra di essere tornati ai tempi del “Drive-In” (d’altronde, come potrebbe essere diversamente, con “ quei bei baffetti da sparviero!”, per citare Gianfranco D'Angelo - ndr). Insomma, gira e rigira, come dice quel vecchio detto sull’ortolano (che sarebbe il cittadino)… e qui ci fermiamo. Ma non è il discorso dei nomi che ci appassiona, limitandoci in questa sede a fare satira, visto e considerato tra l’altro che qualcun altro parla di assessori “tecnici” (e anche qui qualche brivido viene, se si pensa a qualche raffinato stratega della cosa pubblica che ci fu paccottato da Bruxelles in grande stile ai tempi del centrosinistra) e/o di “ammucchiate!” con esponenti di altre coalizioni (per la serie, l’importante è partecipare, ma occhio a quando si spegne la luce).

Che dire, alla fine della Fiera, complimentoni, siete riusciti (tutti, dal Generale cannoniere ai suoi “fedeli” attendenti al pezzo) a mandare gambe all’aria l’esecutivo regionale.

Avanti col prossimo “risultato”!

«Ora vi dico i connotati/Porta i capelli alla bebè/Ha dei begli occhi trasognati/Di un bel colore BLEU MARIN».

Walter De Stradis