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Cari Contro-Lettori,

“Desertificazione di idee e di visione, che rischia di far scivolare la regione in una condizione di povertà e di contrapposizione sociale. È questo il pauroso vaticinio del segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa.

La visione del nostro futuro, così come prefigurata dal sindacalista lucano, è da scenario post-apocalittico. Uno di quelli in cui il deserto di idee diventa desolazione fisica, terra consumata e abbandonata. Un po' come nel finale del famoso film 'Il Pianeta delle scimmie'- (più volte richiamato su queste pagine), nella versione originale di Shaffner del 1968. Il protagonista (interpretato da Charlton Heston), un astronauta americano dalla consueta mascella quadrata, per tutte le due ore del film crede di essere approdato per sbaglio su un pianeta alieno in cui sono le scimmie (i “primati”) a governare, e l’essere uomo –in una sorta di contrapposizione sociale portata alle estreme conseguenze- è ridotto alla stregua di un animale selvatico. Salvo scoprire, nel celeberrimo finale in cui l’americano si trova di fronte a una Statua della Libertà diroccata e sommersa da mare e sabbia, che quel Pianeta altri non è che la –devastata anni addietro- Terra del futuro. Al buon astronauta mascellone non resta quindi che inginocchiarsi disperato ai piedi del gigantesco, ma triste simulacro del passato, simbolo del rovinoso futuro in cui è naufragato.

Che vuoi farci, Charlton, sono scherzi dei viaggi nello Spazio-Tempo.

«Non è il Tempo dell’inerzia – continua Summa - Questo è il Tempo della ricostruzione per tutto il Paese, stretto tra emergenza sanitaria, sociale, economica e finanziaria, e soprattutto per la Basilicata, ferma al palo, la cui mancata capacità politica di coagulare le forze sociali e produttive rischia di innescare un processo di autoavvitamento dettato da una interpretazione padronale e personalistica delle istituzioni».

Per il segretario generale della Cgil Basilicata, evidentemente poco incline a prestar fede agli sventolati “primati” lucani (nel senso di traguardi) «serve costruire, programmare, riformare e rilanciare lo sviluppo investendo sulle tante potenzialità esistenti: il patrimonio culturale, l’automotive, l’energia e la sostenibilità ambientale, intervenendo sui bisogni sociali sempre più sottaciuti, il lavoro, il welfare, la salute, l’istruzione, i trasporti. Serve unità e confronto per ridare futuro al lavoro e ai giovani».

Chissà cosa ne penserebbe il direttore del Polo Bibliotecario di Potenza, struttura nuovissima e avveniristica (quasi da “fantascienza”), che -pur se dipendente del MiBACT- non ha avuto ancora il piacere di incontrare il Presidente della Regione, Bardi, per parlare di cosucce quali lo sviluppo dell’indotto culturale lucano (di cui tutti parlano, ma di cui molti se ne fregano) e di problemini quali l’assenza, a breve, di un responsabile della contabilità per l’importante struttura, potentina e lucana.

E scusate se è poco.

Buoni primati a tutti.

Walter De Stradis