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Cari Contro-Lettori,

nel numero di riapertura dopo la pausa agostana, eravamo soliti pubblicare in prima pagina una carrellata fotografica dei nostri politici, sorpresi simpaticamente a masticare nelle varie sagre estive disseminate sul territorio regionale. Quest’anno, ahinoi, niente salsiccia, gnomiriedd e puparuli cruschi per loro, e niente foto per la nostra pagina d’apertura. Meno male che, in questa penuria di eventi (e di bancarelle) dovuta alle opportune restrizioni Covid, secondo l’assessore comunale di Potenza alle Pari Opportunità, Marika Padula, almeno un fiera c’è stata: quella –parole sue- “dell’ipocrisia”. Evidentemente, con invidiabile disinvoltura, l’assessora ritiene di essere stata messa ingiustamente sulla graticola e data in pasto ai lucani, manco fosse un pecorino di Filiano, per la questioncella del bonus Covid da lei incassato, parimenti alla collega leghista Patrizia Guma. Inutile dire che la notizia -clamorosamente “succosa”, in un periodo storico in cui la maggior parte dei cittadini, (alcuni di essi con partita Iva) che NON percepiscono la ROBUSTA indennità assessorile, sono costretti a mandar giù bocconi amari- qualche imbarazzo alla giunta comunale lo ha pur creato (anche se non quanto quello creatosi in Idea, partito della Padula). Aumentando, in questo modo, lo “stress da rientro” per il sindaco Guarente? Non più di tanto, a quanto dicono, sebbene le preoccupazioni non mancano per il primo cittadino, col riavvio settembrino di diversi ingranaggi della macchina pubblica, scuole in primis, ma anche con le sollecitazioni che arrivano dal tessuto sociale: interessante l’intervento di Lorenzo della FISAC CGIL, a proposito del centro storico che si sta depauperando anche delle filiali bancarie. E il presidente Bardi? Anche per lui è stata un’estate pazzerella: arrivato secondo (in una gara a due) sulla spinosa questione delle dimissioni di Ferrara al Cotrab (che al fine –udite udite-si è dimesso per la “violenta” campagna stampa!!!) con l’assessora Merra che era riuscita a dire le cose meno felici della sua intera esperienza politica (ed è tutto dire), sembra almeno aver risolto salomonicamente la questione della dirigenza al San Carlo, le cui dinamiche avevano raggiunto un parossismo prossimo al ridicolo. Ma le problematiche sanitarie lucane, intese come “salute” dei cittadini, sembrano ben lungi dall’essere risolte. Insomma, occorre darsi da fare. La vacanza è finita. Oppure no?

Walter De Stradis