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(FOTO ROCCO ESPOSITO)

 

Cari Contro-Lettori,

da quando impazza l’emergenza Coronavirus, sono spuntate un po’ ovunque citazioni di libri, film o fumetti (perlopiù di fantascienza USA), che decenni addietro –alcuni con precisione quasi “chirurgica”- avrebbero prefigurato l’attuale scenario di pandemia. Insomma, è come se l’Umanità se lo aspettasse, prima o poi. Anche noi di Controsenso, da sempre sensibili alle metafore cinematografiche, non ci sottraiamo al gioco e segnaliamo uno straordinario film (che, ovviamente, in TV non passano MAI), tutto italiano: “Todo Modo”, interpretato da Gian Maria Volontè (alla sua prima prova nei panni di Aldo Moro, o di un suo fac-simile) nel 1976. Le vicende del film di Elio Petri (“naturalmente” sottoposto a sequestro giudiziario) si svolgono sullo sfondo di una misteriosa epidemia che devasta il Paese (e a inizio lungometraggio è tutto un susseguirsi di mascherine, tende e presidi medici, uomini e donne in camice bianco, strade deserte), e che spinge alcuni politici di governo (all’epoca la DC) a rinchiudersi al sicuro in un albergo-rifugio-convento post-moderno, con lo scopo di praticare alcuni “esercizi spirituali”. Tratto com’è (seppur liberamente) da un romanzo di Leonardo Sciascia, il film vira sul giallo e finisce in tragedia, ma lo stesso offre lo spunto per sperare che, al pari dei cittadini che essi governano, i nostri politici (locali e nazionali) si dedichino OGGI, al di qua dello schermo, a “esercizi spirituali” e mentali di alta levatura. Dal canto nostro, e qui passiamo da una citazione cinematografica a una più prosaica, pare che non tutti si sia capito (a giudicare dalle recenti, sconfortanti “fotografie” di spensierato passeggio potentino, che hanno giustamente fatto imbufalire il sindaco) che, ragazzi, è come quando si va dal dietologo e questi ti dice che, oltre alla dieta, devi cambiare “stile di vita”, se non vuoi che i valori alterati delle tue analisi abbiano ragione di te. Sarà capitato un po’ a tutti. E’ quella la parte più dura: sostituire la Nutella con la marmellata dietetica o il pane e la pasta con verdure e roba integrale non lo troviamo difficile, ma il dover stravolgere le nostre posture mentali (spesso alla radice delle inopportune ingollate), beh, quello proprio non lo accettiamo. Eppure è di VITALE importanza. Oggi viene chiesto a tutti di cambiare la nostra vita, punto, ma ci viene anche offerta un’opportunità che difficilmente tornerà, a cose risolte: rispolverare noi stessi, la nostra casa, le nostre persone, le nostre passioni, ovvero la possibilità di scoprirci esseri senzienti e autocoscienti, e non già automi che si identificano soltanto con il lavoro, con i problemi, con gli acquisti o le bollette. Non è retorica non è politica, non è cinema, è vita. Salviamoci tutti e torniamo uomini e donne. Grazie.

Walter De Stradis