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Cari Contro-Lettori,

al momento di andare in stampa, in città è tutto un febbrile lavoro per compilare e ultimare le liste che saranno in competizione alle imminenti elezioni comunali; pertanto, in Via Pretoria non ci sono solo quelli che ti chiedono se «ci hai una sigaretta», ma anche quelli che ti chiedono se «ci hai un candidato» o se- nel caso, non è che ti vuoi candidare proprio tu. Tanto per fare numero. Al di là di anticipazioni, di (poche) ufficializzazioni e di indiscrezioni varie, in pratica, mentre scriviamo, le “convocazioni” delle squadre che scenderanno sul terreno di gioco non sono ancora ultimate; ma quel che è certo che il passo indietro del sindaco uscente Dario De Luca –frutto di una mossa Kansas City (tu guardi da un lato e quelli ti fregano la palla dall’altro) operata dal furbo Speranza, col presidente Caiata che si è ripreso il Super Santos per portarlo su un altro campetto, ha sparigliato un po’ le carte, favorendo (dicono quelli che sanno tutto) la corsa di Guarente (Lega-Centrodestra), pronto alla doppietta (dopo il trionfo della sua coalizione alle regionali). Per inciso: se, come sembra al momento, neanche Sergio Potenza e Roberto Falotico saranno del match, allora vorrà dire che la giunta uscente (a parte un paio) sarà quasi del tutto assente dalla competizione, come se non fosse mai esistita, insomma, alla fin fine cassata dalle decisioni di un qualche tavolo romano, in cui, come al solito, si decide tutto, malgrado e nonostante i lucani. La candidata del centrosinistra nuovamente unito è dunque Bianca Andretta, pur “deluchiana” e devota a San Robertino da Potenza (e che comunque confida di non fare la fine di Giovanna D’Arco, cioè “bruciata” dalla vampata del rogo politico), mentre il prof. Tramutoli dell’Unibas, dopo il risultato dignitoso alle regionali, ci riprova con la candidatura a sindaco, confidando in un piccolo “terremoto”, lui, che è studioso di vulcanologia. Dal canto suo, l’avvocato Marco Falconeri, leva calcistica del ’74, “grillino” della primissima ora, è fresco della certificazione ricevuta dal MoVimento a livello nazionale, e quindi si sta allacciando gli scarpini perché sarà anche lui della partita, che sarà, come sempre, all’insegna del “rigore”. Su tutti, visto e considerato che le elezioni sono in concomitanza con le celebrazioni del Santo Patrono, vigila l’occhio di Zio Gerry, che dal suo tempietto guarda sornione il via-vai in via Pretoria e i crocicchi sotto il Municipio, ben consapevole che in questi casi non vale il detto locale «gn’hanna penzà San Gerard» («ci deve pensare San Gerardo»), ma un ben più prosaico «Mo’ so’ cavoli vostri». Sarebbe a dire: la città ha bisogno di te, rifletti bene. E se lo dice lui.

 

Walter De Stradis