editoriale2807

Cari Contro-Lettori,

l’inizio delle ferie (per chi può) è anche sempre l’occasione per tirare le somme e fare due conticini. Quest’anno, calcisticamente parlando, il capoluogo di regione ha vissuto un’annata irripetibile, con la “venuta” di un Presidente dai capelli lunghi e la barbetta che ha realizzato un vero “miracolo”, trasformando in vino nuovo le parole annacquate che si erano sentite negli ultimi anni, e resuscitando dal regno dei morti una città di lazzaroni (simpaticamente parlando), nascosti nei loro cunicoli per gran parte del tempo. Che la nostra ironia non appaia blasfema ad alcuno, ma sembra che –dopo l’audace colpo coi Cinque Stelle (ma l’amore è finito subito)- persino Mel Gibson, in procinto di dare un seguito al suo “The Passion”, abbia fatto un pensierino a Caiata, il vero “Messia” potentino degli ultimi tempi. Salvo poi essere informato dell’accesa rivalità calcistica fra Potenza a Matera (quest’ultima location del film), e richiamare il buon vecchio Jim Caviezel. Mentre scriviamo, anche il nostro giornale è in procinto di andare in ferie, mentre il capoluogo, e la regione tutta, sono in attesa della “venuta” di un altro tipo di Presidente (presto si voterà per le regionali). Non sappiamo ancora se avrà i capelli lunghi, la mascagna o se magari sarà pelato, se avrà la barbetta, il pizzetto, i baffoni alla Stalin o il muso liscio: è poco ma sicuro che tutti noi abbiamo bisogno di “miracoli” (ma alla fin fine basta un po’ di buona volontà), e non certo di illusioni ottiche del gol, giochi delle tre carte, o rubamazzi vari. In attesa di rileggerci a settembre, lasciamoci con le parole del nuovo “team manager” del Potenza, “capitan” Lolaico: «L’entusiasmo viene perché ci sono i risultati». Non resta da sperare che certi risultati ci siano davvero, allora.. Dentro e fuori lo stadio.

Walter De Stradis