barile.jpgProtagonista principale di “Tried to kill the blues” è l’amore per la musica che, nel suo concetto femminile, diventa madre, amante e compagna di vita. Una sorta di

storia d’amore che parte da un sogno e, passando tra paure, sconforto e notti insonni, si avvera- è così che il poliedrico artista Zì Rock descrive questa sua produzione discografica.

Figura predominante dell’opera discografica è la donna. Che sia amore, ricordo, il rimedio giusto ad ogni male o un segreto. È così che si alternano le suggestive composizioni di questo disco cariche di personalissima re-interpretazione blues da “My only baby” a “Wasted me” o “Maybe” o le canzoni “I’d like a girl” e “Loverboy”.

E se è vero che “l’arte autentica è per gran parte composta da artigianato” Tried to kill the blues interpreta alla perfezione questo concetto dei grandi maestri del Rinascimento.

Ogni singolo brano, infatti, è esclusivamente suonato con materiali da riciclo e loop di percussioni fatti in casa utilizzando ogni cosa, persino un gatto.

Casse armoniche costruite con la grattugia per formaggio, una vecchia racchetta e perfino una pala... Cigarbox guitar, di raffinata manifattura auto costruiti dall’artista stesso.

Il disco si chiude con un omaggio ad un artista che più ha ispirato Zi Rock in questo suo percorso, una bonus track tutta da scoprire.

Il tour nazionale di presentazione del disco curato in collaborazione con l’agenzia EthnoPunk parte da Ferrara mercoledì 12 dicembre nel prestigioso e storico Circolo Arci Bolognesi un concerto-aperitivo universitario in cui sarà possibile degustare prodotti tipici del sud Italia. Poi sarà la volta di Fabriano, nel cuore delle Marche all’”Angoletto Bistrò” venerdì 14, per poi esibirsi al celebre “Noise” di Bari lunedì 17, il 21 l’artista si esibisce al “Mirror Speakeasy” di Policoro il mentre 27 dicembre si terrà un evento-concerto speciale al circolo culturale Respirare Sinapsi di Oppido Lucano per poi risalire dal 28 da la “Petit Meson” di Sala Consilina alla volta di Taranto, Sora, Roma fino al concertone del 2 febbraio al Folk Club di Bellinzona in Svizzera.