bardi_scalise.jpg

 

 

 

“La vicenda vissuta dalla sindaca di Ruoti Anna Maria Scalise, e riportata in questi giorni dai mass media, ripropone l’eterno interrogativo del perché ci siano poche donne sindaco, ancor meno presidenti di giunte regionali o a capo di partiti politici”. Così in una nota la presidente Crpo, Margherita Perretti che aggiunge: “Perché, ancora troppo spesso, e la recente esperienza delle candidature al Quirinale lo dimostra, le donne vengono chiamate alla bisogna in maniera strumentale, per candidature da bruciare, sacrificare o, ancor peggio, come nel caso del Comune di Ruoti, per fare da prestanome. E quando, come nel caso di Annamaria Scalise, rifiutano questo ruolo e si muovono in modo autonomo e competente, viene azionata la macchina del fango senza alcuno scrupolo. Una donna più fragile, meno tenace ed esperta, sicuramente sarebbe annegata in questo mare di calunnie e diffamazioni. La sindaca Scalise ha invece tenuto testa egregiamente e la macchina della giustizia ha dimostrato di funzionare bene”.

“Come Commissione Regionale Pari Opportunità esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla sindaca di Ruoti Anna Maria Scalise che, nonostante quanto costretta a subire nel corso del suo mandato, ha svolto con grande efficacia ed ottimi risultati la sua azione amministrativa, ed evidenziamo l’importante lavoro svolto dalla Magistratura. Possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo – conclude la Presidente Crpo - perché, anche se lentamente, un cambiamento è in atto”.

“Intendo esprimere solidarietà nei confronti della sindaca Scalise di Ruoti. – Afferma in una nota Carmela Carlucci Consigliera regionale M5s Basilicata- Quello che ha dovuto subire è umanamente e politicamente intollerabile. Offese e atti persecutori non sono strumenti politici, ma solo espressione di un modo corrotto e deteriore di esercitare il potere. Dunque, solidarietà alla sindaca Scalise, affinché possa tornare a esercitare serenamente il proprio ruolo. Sul resto, la magistratura farà il suo corso e i lucani le proprie valutazioni. Rammarica ricordare che finché la Basilicata non si libererà di questi ‘metodi’, non crescerà mai”

“Esprimo vicinanza e solidarietà al Sindaco di Ruoti Anna Maria Scalise per quanto accadutole, sono certo che il lavoro di Procura e Forze dell’Ordine, ai quali vanno i miei complimenti, potrà accertare i fatti e stabilire la verità. Ritengo – prosegue il Sindaco di Potenza Mario Guartente – di una gravità assoluta che persone che rappresentano le Istituzioni, o che le abbiano rappresentate in passato, commettano violenze di vario genere ai danni di chi è chiamato a svolgere le loro stesse funzioni oggi, qualora l’impianto accusatorio venisse confermato. Se poi consideriamo che in questo caso l’amministratrice pubblica è una donna, il tutto assume contorni ancora più tristi, in ragione del garbo, non solo istituzionale, che ogni donna merita. Mi auguro che la macchina della solidarietà e della indignazione possa attivarsi a tutti i livelli”.

“Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e nel lavoro della magistratura –afferma, sempre in un comunicato, la sindaca Scalise- Per parte mia ho soltanto difeso la mia dignità di donna ed il mio ruolo pubblico a servizio della comunità di Ruoti. I fatti emersi parlano da soli. Oggi mi viene restituita la mia onorabilità. Non avrei mai immaginato di dovermi difendere da comportamenti così aggressivi e sono rattristata per la parabola umana di persone a cui non ho inteso mai procurare un benché minimo danno e verso cui non porto ne’ porterò mai rancore. Alla luce di quanto accaduto avverto ancor di più la responsabilità di chi esercita un ruolo pubblico e la necessità di impegnarsi per il bene della propria comunità”.

Il presidente della Regione Vito Bardi dal canto suo si è recato di persona dalla sindaca Scalise per manifestare la sua solidarietà e la vicinanza istituzionale. (nella foto) "Sempre dalla parte della legalità e del rispetto delle persone", ha dunque scritto in un post su Facebook.