di Walter De Stradis
Pr e s s o c h é
nell’indifferenza
generale, dopo
novantatrè anni
di onorato servizio, chiude
la libreria più antica di
Potenza, la “Paoline” di
via Mazzini. L’unica di
quel "brand" (che cura
prevalentemente, ma non
solo, editoria cattolica)
rimasta in regione. Il 30
giugno prossimo, infatti,
sarà l’ultimo giorno di
lavoro per le gentilissime
Ilaria Calia (che vi lavora
da 29 anni) e Donatella
Lorpino, in un esercizio
che ha quasi un secolo
di vita. Un documento
dell’Istituto "Pia Società
Figlie di S. Paolo" (a capo
delle Edizioni Paoline),
datato 30 marzo 1982,
conferma infatti che –a
seguito di una concessione
del vicario generale mons.
Enrichetti del 1930- la
libreria “Paoline” fu
aperta a Potenza nel 1932
«in fondo al Corso, cioè
vicino a Porta Salsa» e
che «alla fi ne del 1932
la libreria fu trasferita in
via Pretoria». A seguito
del Terremoto dell'80, ci
spiegano le due libraie, la
sede fu spostata (nel 1981)
dal locale sito nei pressi
della chiesa della Trinità
(ove ora insiste una nota
gioielleria) in quello,
divenuto altrettanto
storico, di Via Mazzini.
Dopo il 30 giugno, il
locale in questione,
dal canto suo, sarà
probabilmente venduto,
anche perché le Suore
Paoline, proprietarie,
non sono più presenti nel
capoluogo, avendo ritirato
la comunità di Potenza nel
1991.
Ma come e perché si è
giunti alla chiusura di un
presidio culturale così
importante per la Città?
«Si vende poco, non si
realizza il necessario per
pagare i fornitori e noi
dipendenti»: i motivi
a monte sono vari, ci
spiegano Ilaria e Donatella,
e vanno da ragioni di
carattere generale (la crisi
dell’editoria, specie quella
cattolica, gli acquisti
online che –maggiormente
dopo il Covid- hanno
messo in ginocchio il
commercio al dettaglio),
ad alcuni di rilievo più
propriamente “locale”.
E qui vengono le dolenti
note, perché la chiusura
della libreria più vecchia
di Potenza (decisa dal
Governo della Provincia
Italiana delle Suore
Paoline) è uno degli effetti
d e l l ’ i m p o v e r i m e n t o ,
culturale e non solo, che
ormai da anni stringe in
una morsa, sempre più
tenace, il Capoluogo.
«Tutto ciò accade in una
città che sta morendo,
nell'indifferenza, sotto
tanti punti di vista –
affermano Ilaria e
Donatella- I seminaristi
a Potenza ormai sono
pochi rispetto al passato,
e se prima venivano qui in
libreria settimanalmente,
adesso la maggior parte di
loro (quei pochi) acquista
online. Si aggiunga che
L’Istituto di Scienze
Religiose, altra risorsa
importante per noi, è stato
spostato a Matera. Le
parrocchie? Sono poche
quelle che si fanno vedere
da queste parti».
Nonostante le due librarie
abbiano ampiamente
diffuso a mezzo social
e whatsapp la notizia
(mentre parliamo entra
un cliente che esprime
il proprio rammarico),
Ilaria e Donatella –che
saranno le prime, col
licenziamento, a subire
gli effetti della chiusura finora
non hanno ricevuto
visite né messaggi di
solidarietà da parte delle
istituzioni, tanto laiche
quanto religiose: «Le
suore hanno sicuramente
parlato con la Curia,
ma noi, almeno una
parola dalle istituzioni
(politiche e religiose)
ce l’aspettavamo. Non
accusiamo nessuno,
ci mancherebbe, e ci
rendiamo conto che ci
sono tante priorità, ma
almeno un confronto lo
avremmo gradito». Dal
canto nostro, al momento
di andare in stampa, non
abbiamo trovato alcun
tipo di comunicato (né
da parte del Comune,
né da parte della Curia),
relativo alla chiusura della
storica libreria. Ilaria e
Donatella ci tengono però
a ringraziare sentitamente,
col cuore cioè, tutti coloro
che hanno sostenuto la
libreria in questi anni.