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di Antonella Sabia

 

 

 

All'incirca 15 giorni fa è suonata la prima campanella del terzo anno scolastico in tempo di pandemia. Si è partiti, il primo anno, dalla didattica a distanza, come misura emergenziale, il secondo anno è proseguito con un alternarsi di chiusure e aperture, mentre questo terzo anno ha preso il via in presenza, ma già assistiamo a diverse scuole con classi in quarantena e di riflesso, DAD. È proprio la scuola, il tema che abbiamo affrontato con Canio D’Andrea, presidente ADOC Basilicata (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori).

d: Quali sono state le prime problematiche che le famiglie hanno denunciato in questo avvio?

r: Innanzitutto si è posto il solito problema del traffico cittadino, esploso a causa degli autobus extraurbani che sono tornati a circolare in città. Si fermano in diversi punti strategici, diventando quasi autobus urbani, non tutti hanno un capolinea ma circolano per le strade cittadine aumentando di fatto quello che è già il traffico causato dalle automobili e dai bus urbani. A questo si aggiunge certamente il caos che creano gli accompagnatori, i genitori che non rinunciano a portare i figli nelle immediate vicinanze delle scuole.

d: Come ADOC, vi siete mai interfacciarti con le amministrazioni comunali/regionali per cercare una soluzione all’ingresso in città degli extra urbani?

r: Abbiamo un osservatorio sui trasporti, incardinato proprio all’ufficio trasporti della regione Basilicata e all’assessore Merra, a cui partecipano le varie associazioni dei consumatori delegando un rappresentante, dove sono inclusi anche i sindacati, ma finora questo problema non è mai stato concretamente affrontato all’interno di questo osservatorio. Nonostante alcune sollecitazioni scritte, questo tema non è mai stato preso in considerazione, anche perché le aziende dei trasporti sono restie a perdere la gestione del loro servizio, poiché naturalmente perderebbero anche l’utenza.

d: Per caso mi è capitato di leggere su Facebook un post in cui un genitore lamentava di aver dovuto acquistare una 30ina di libri, spendendo oltre 300 €. Come si fa quando in una famiglia ci sono 2 - 3 figli?

r: Quando andavo a scuola io, il libro era unico, per esempio per l’Italiano c’era un libro a cui si aggiungevano eventualmente i Promessi Sposi o la Divina Commedia. Oggi per facilitare anche il peso delle cartelle, si fa come all’università, per un solo esame il libro si spacchetta in due o tre fascicoli. Sono aumentate anche le materie, ai tempi nostri non esisteva il libro di religione, in alcuni casi si fotocopiavano. È pur vero che anche gli editori devono campare in qualche modo, e quindi ogni fascicoletto te lo fanno pagare: la carta, i diritti, la stampa ecc. Diverso tempo fa chiedemmo il libro elettronico, che oggi viene usato da pochissime scuole, praticamente basterebbe andare sulla bacheca, scaricare il libro ed eventualmente stampare solo le pagine che servono. A volte sono gli stessi insegnanti che pretendono che ognuno abbia il proprio libro. La gente è diventata pigra, ricordo che tanti anni fa si mettevano i ragazzi per strada o nei garage a vendere i libri, oggi non accade più.

d: Questione Mensa - La scorsa settimana ci sono state lamentele per l’aumento dei prezzi, e il Comune ha rivisto i termini, come si è risolta la questione secondo lei?

r: Ora sarà il Comune ad accollarsi il costo in più, nel senso che il pasto costa 6 euro e la differenza rispetto al prezzo dell’anno scorso lo pagherà l'amministrazione, ma in realtà lo paghiamo noi, poiché le casse del Comune si alimentano perché i cittadini pagano le tasse. Per quanto ci riguarda, in realtà il problema non è risolto, ci devono spiegare come mai a confronto con altre regioni, il nostro costo rimane sempre più alto, infatti la nostra richiesta è di fare una gara per l'affidamento. Ci interessa capire inoltre come mai decidono di basarsi solo sul menù proposto dall’ASP, e non confrontarsi con i genitori. È giusto sapere che ingredienti vengono usati, quali sono le materie prime, dove vengono acquistate e quanto costano. Soprattutto facendo la spesa dai grossisti, i costi di fatto dovrebbero diminuire, quindi c’è qualcosa che non funziona.

d: In tema scuola, a quali benefici fiscali possono accedere le famiglie?

r: Ci sono le famose cedole, nella scuola elementare infatti i libri non si pagano, semmai si anticipa soltanto. Nella scuola media invece, ci sono per quanto riguarda la città di Potenza, dei buoni del Comune, su delega della Regione, per le famiglie che hanno un certo ISEE. Mentre per quanto riguarda il corredo scolastico, è a carico delle famiglie, talvolta per alcune materie più tecniche è necessario acquistare determinati strumenti, e in generale i costi sono aumentati. Di fatto sono aumentati anche i costi degli alimenti, per preparare la merenda ai figli.

d: Chi vuole rivolgersi ad ADOC, come può fare? Bisogna essere iscritti per chiedere una consulenza?

r: Abbiamo uno sportello, aperto dal lunedì al venerdì, e con le dovute precauzioni accogliamo tutti e cerchiamo di risolvere il problema. Davanti alla porta d’ingresso abbiamo un cartello che recita “consigli a chi si fida”, questo per dire che se ci viene chiesto un consiglio noi indirizziamo la persona, solo nel momento in cui dobbiamo procedere con una conciliazione o necessitiamo di un mandato a procedere, abbiamo bisogno del permesso e quindi di una iscrizione, a mo’ di delega.