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di Antonella Sabia

 

 

A marzo è stato uno dei settori più penalizzati, pochissimi eventi in estate, e oggi per i lavoratori del mondo dello spettacolo è arrivato il colpo di grazia definitivo. Ne abbiamo parlato con Mario Bellitti, patron del Festival di Potenza, che come prima cosa ci ha detto: “Non hanno tenuto conto che, oltre ai grandi artisti che già beneficiano di benessere, o ai possessori di partita Iva, c’è molto sommerso, se contiamo gli artisti di strada, musicisti e artisti di arte varia che vivono alla giornata e che talvolta sono supportati dal contributo di associazioni culturali che collaborano con gli enti pubblici. Tutti questi non sono censiti e ce ne sono tanti in giro per l’Italia, che vivono arrampicandosi”.

D: Non esistono associazioni di categoria o sindacati a tutela dei vostri diritti?

R: No, c’è solo l’AGIS, ma il mondo dello spettacolo è talmente articolato che non ha mai avuto delle regole ben precise, un settore in ginocchio, oggi la cultura viene molto sottovalutata in Italia.

D: In estate, siete riusciti a realizzare qualcosa?

Il 2020 è un anno da cancellare e chiaramente la proiezione del 2021 non sarà molto diversa, poiché vista la mia esperienza trentennale anche con i comitati festa, si è verificato che non hanno potuto investire sulle feste e il prossimo anno sicuramente non potranno nuovamente chiedere i contributi. Queste tradizioni saranno destinate a finire perché nessuno vorrà prendersi responsabilità in questo periodo, verrà meno tutto l’indotto che produce lavoro: giostrai, luminarie, bande e bancarelle varie.

D: Il Bonus Ristoro di novembre, sarà destinato anche alle vostre partite Iva?

R: Personalmente non ho avuto niente e neanche mi interessa la loro elemosina, ritengo non sia questo il sistema. Penso che il teatro sia uno dei posti più sicuri, poi o si chiude tutto o niente. Anche noi come Associazione Culturale promotrice del Festival di Potenza, giunto alla 20ª edizione, saremmo dovuti andare in scena il 5 dicembre al Teatro Stabile in collaborazione con l’amministrazione comunale di Potenza che si è resa molto disponibile, nella persona dell’Assessore alla Cultura Stefania d’Ottavio. Faccio un plauso a loro perché ci avevano creduto in questa iniziativa, ma adesso siamo stati bloccati. Si è parlato di un eventuale rinvio a data da destinarsi, ma in questo momento ci sono mille incertezze, ogni giorno cambiano le regole.

D: Capitolo Regione: qualche amministratore si è interessato alla vostra situazione?

R: In realtà c’è poco da andare a chiedere a livello regionale, dipende molto dal governo nazionale. Mi piacerebbe prendere un appuntamento con l’assessore regionale Cupparo, quantomeno per illustrargli le problematiche della categoria, ma senza nulla a pretendere.

D: Secondo lei è stato sbagliato qualcosa nella gestione della pandemia a livello regionale?

R: Non credo ci siano stati tutti questi errori a livello regionale perché tutto è stato dettato dall’alto, in particolare aprire le porte al mondo.

D: Qual è il futuro che vi attende come categoria?

R: Non lo possiamo descrivere, ma io lo vedo molto nero. La prossima estate ci sarà sete di eventi, ma ritengo saranno soprattutto piccole iniziative, mi fa piacere se potranno avere accesso maggiore, gli stessi artisti lucani, perché credo si cercherà di fare delle cose in economia.

D: Qual è il suo auspicio?

R: Sarebbe opportuno che il Ministro della Cultura Franceschini entrasse nel merito di tutti questi artisti che non sono censiti, perché parlare di “sostegno” agli artisti è sbagliato. Inoltre il mondo dello spettacolo è stato sempre molto diviso, tra gli artisti c’è sempre stata una sorta di competizione, anche nell’ambiente organizzativo manageriale, quindi non c’è stato mai una vera unione che ha dato la forza.