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La raccolta dei rifiuti a Matera sta mostrando tutti i suoi limiti in questi giorni di grande afflusso turistico. La città è sporca e nelle isole ecologiche si accumulano montagne di rifiuti perché il servizio non è calibrato sulle effettive necessità.

L’ambientalista Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità parla addirittura di “gestione fallimentare dei rifiuti a Matera”. In effetti non solo il servizio lascia a desiderare, ma anche le infrastrutture come cassonetti e veicoli per il loro svuotamento hanno una scarsa efficienza. Con Abiusi abbiamo analizzato i motivi che hanno portato a questa empasse nella gestione dei rifiuti che ha come conseguenze una città sporca e disorganizzata sotto questo profilo, nonostante le alte quote della TARI. “L’amministrazione comunale di Matera -sostiene Abiusi- ormai si avvia malinconicamente al termine del suo mandato”. “Delle 23 discariche lucane -continua Abiusi- per le quali l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizis Europea, sicuramente quella che richiede maggiori risorse per la bonifica è Matera con i 10,5 Meuro programmati. Per la bonifica della discarica è stato nominato un Commissario “ad acta” stessa cosa crediamo si debba fare per l’aggiudicazione del Servizio di raccolta rifiuti ed igiene urbana dell’Area Metropolitana di Matera – Sub-Ambito 1 di cui Matera è capofila e veniamo a motivare. Attualmente per la gestione del servizio è in essere il Contratto di appalto registrato il 13/10/2014 con il Consorzio Nazionale Servizi “C.N.S.” di Bologna. Il servizio ebbe inizio l’ 11/04/2011 ma solo il 31/12/2013 con delibera 459/2014 la giunta che era in carica decise di autorizzare la sottoscrizione per i tre anni previsti dal bando più un altro ancora e si arrivò alla scadenza contrattuale del 10/04/2015. I termini contrattuali di quel bando con le modifiche di costo apportate nella suddetta delibera sono finiti alla attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti che ha deciso di vederci chiaro ed ha citato in giudizio con suo decreto i membri della giunta presenti in quella seduta con diversa intensità di responsabilità, il dirigente addetto al Settore Manutenzione Urbana e i componenti la commissione giudicatrice del bando”. Era un contratto che avrebbe dovuto portare in poco tempo la raccolta differenziata al 65% ad oggi, invece, siamo al 17,50%. “Con altra Delibera di Giunta- prosegue l’ambientalista- del 14 Aprile 2015 quel contratto venne prorogato fino al 31/12/15 in vista della approvazione dello schema di convenzione che si sarebbe concluso in tempi brevissimi e della fase progettuale del servizio gestione dei rifiuti da realizzarsi entro i successivi sei mesi. Il 22/12/2015, con Ordinanza Sindacale n° 412, il contratto venne prorogato una prima volta a fronte dell’art. 191 del D Leg.vo n. 152 del 03/4/ 2006 il quale prevede che ‘qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità ovvero di grave pericolo per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e non si possa altrimenti procedere, il Presidente della Giunta Regionale o il Presidente della Provincia ovvero il Sindaco possono emettere, nell’ambito delle rispettive competenze, ordinanza contingibile ed urgente per consentire il ricorso temporaneo a forme, anche speciali, di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’Ambiente’. La manfrina dell’art.191 appena declarata venne utilizzata per altre 4, dicosi 4, ordinanze contingibili ed urgenti e si arrivò al 31/12/2017 oltre non si poteva più invocare l’art.191, ad ogni cosa c’è un limite. Il periodo emergenziale di tale tipo di provvedimento non può andare oltre i 24 mesi perchè oltre questo termine le amministrazioni hanno l’obbligo di ricondurre a normalità la gestione dei rifi uti. Bisogna evidenziare che le Ordinanze che si rifanno all’art.191 del suddetto decreto legislativo sono atti assolutamente eccezionali e l’amministrazione deve procedere a nuova gara ad evidenza pubblica per affidare il servizio ed invece l’amministrazione comunale di Matera va a nuove ordinanze ma si cambia musica e si adottano 4 ordinanze contingibile ed urgenti di cui all’art.50 d.lgs.18/8/2000 per arrivare con proroghe fi no al 31/5/2019. Le ordinanze di cui all’art.50 non vengono notificate a nessun ente preposto al controllo della gestione dei rifiuti e così si è andati avanti a ruota libera in deroga alle disposizioni vigenti in materia ambientale! Non crediamo proprio che lo strumento emergenziale di cui all’art. 191, utilizzato fino alla scadenza dei termini possa essere aggirato dalla normativa generale (di cui all’art.50) per un periodo che ad oggi è risultato essere di 17 mesi. Il Presidente della Giunta regionale di concerto con il Ministero dell’ambiente debbono intervenire per garantire quanto previsto in materia di raccolta differenziata, di riutilizzo, di riciclaggio e di smaltimento dei rifiuti. Temiamo che si vada incontro alla emissione di una ennesima ordinanza contingibile ed urgente e che sposterà ancora nel tempo la corretta gestione dei rifiuti. Provvederemo ad informare dell’accaduto sia il Presidente della Giunta regionale che il Ministero dell’Ambiente dandone notizia anche al membro competente della Commissione Europea per le valutazioni che intenderà intraprendere. La misura è colma! Ad oggi Matera è ferma al 17,50% o giù di lì, non sembra proprio che le iniziative necessarie per garantire la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti siano state intraprese”. E la città intanto si presenta sporca a turisti e cittadini. Siamo a disposizione per eventuali repliche.