sorpassometro

La Strada Statale 658 Potenza – Melfi, ribattezzata “strada della morte”, è stata ultimata nei primi anni 80 del secolo scorso; classificata a “scorrimento veloce”, collega il capoluogo di regione al nord della Basilicata e si aggancia al corridoio adriatico attraverso la superstrada Foggia - Candela.

Con l’apertura dello stabilimento del gruppo FIAT a San Nicola di Melfi i volumi di traffico su questa strada sono diventati insostenibili per un’arteria realizzata a doppio senso di marcia su un’unica carreggiata. Il limite di velocità, teorico, è di 90 km l’ora, così come stabilisce il Codice della Strada per le strade classificate “statali”, ma lungo il percorso sono molti i tratti, che a causa della pericolosità, hanno limiti inferiori. I tratti in cui è consentito sorpassare sono pochi e gran parte del percorso ha la linea di mezzeria continua e, in molti casi, la doppia linea continua; capita sovente che ci si ritrovi a star dietro a un mezzo pesante che viaggia a velocità ridotta, circostanza che induce molti automobilisti a violare il divieto di sorpasso per non restare incolonnati per molti chilometri: questa pratica però ha provocato numerosissimi incidenti, molti dei quali mortali. Da anni si chiede il raddoppio della SS 598, ma nessun governo ha mai finanziato i lavori di ammodernamento; qualche anno fa l’ANAS, proprietario della strada, decise di intervenire aprendo i cantieri per realizzare, fra Possidente e l’uscita di Lagopesole, una terza corsia per consentire il sorpasso, ma questi lavori procedono con una esasperante lentezza e il cantiere ha contribuito a peggiorare la situazione perché il tratto interessato dai lavori ha subito un lungo restringimento della carreggiata: oltre al danno, la beffa. Nell’ottobre scorso il Comune di Potenza ha installato in località Tiera, nei pressi di un distributore di carburanti, in territorio comunale, un autovelox con il dichiarato intento di scoraggiare il superamento del limite di velocità, 70 km allora, fissato dall’ANAS, e di conseguenza limitare il numero di incidenti. Fin dai primi giorni di entrata in funzione dell’autovelox si è capito che il Comune di Potenza aveva individuato un ottimo sistema per rimpinguare le asfittiche casse comunali: sono state circa 18.000 le multe comminate per un importo complessivo di circa 2.500.000 euro in soli tre mesi di funzionamento! Pare che l’autovelox di Tiera sia uno dei più prolifici d’Italia, ma la sua messa a dimora ha scatenato un vero e proprio putiferio da parte degli automobilisti, gran parte dei quali sono pendolari che percorrono quotidianamente la strada per recarsi al lavoro; nei giorni scorsi la Nuova del Sud ha riportato il caso di un automobilista che s’è visto attribuire ben 32 multe di importo diverso, in quanto le multe sono in funzione del limite velocità superato:41 euro se si è superato di 10 km/h per arrivare a 1.117 euro se il limite è oltrepassato di60 ed oltre km/h. Tanti i commenti inferociti sul web nei confronti del Comune di Potenza che viene accusato di fare cassa a scapito di tanti lavoratori pendolari: l’intento di voler ridurre l’incidentalità sarebbe strumentale perché fatto su una strada extraurbana utilizzata per la maggior parte da non potentini. Viene contestato un limite di velocità troppo basso ed è sorto perfino un comitato che chiede di elevarlo: c’è stata una riunione in prefettura il 16 gennaio scorso a cui hanno partecipato, oltre al Prefetto, alcuni sindaci ed amministratori dei Comuni di Melfi, Avigliano, Pietragalla, Filiano, Rapolla e Rionero in Vulture e il Comandante della Polizia Locale di Potenza, il Comandante della Sezione della Polizia Stradale di Potenza e il Responsabile del compartimento Anas della Basilicata. Nel corso dell’incontro l’ANAS si è impegnata a verificare la possibilità di elevare il limite di velocità di 70 km/h. Per intanto, nei giorni scorsi altri incidenti si sono verificati, in area Vulture-Melfese, sulla SS 658 a dimostrazione che gli autovelox non risolvono il problema, perché controllano una minima parte del percorso: fra l’altro dopo aver metabolizzato la presenza dello strumento laddove lo hanno posizionato gli automobilisti si limitano ad abbassare la velocità solo in quel tratto di strada. Il pericolo non è rappresentato solo dall’alta velocità, la causa principale degli incidenti è rappresentata dai sorpassi azzardati, la quasi totalità degli incidenti mortali si sono verificati per scontri frontali dove capita di frequente che a morire siano gli occupanti di auto investite da chi ha palesemente invaso il loro senso di marcia. Sarebbe quindi più utile installare uno strumento poco noto, ma molto più efficace per punire in modo esemplare chi viola il divieto di sorpasso e quello di oltrepassare la linea di mezzeria: il “sorpassometro”, operativo in Italia dal 2004. Cosa sono i “sorpassometri”? Ce lo spiega wikipedia: “..si riferisce a un complesso di attrezzature, costituito da una telecamera che invia le immagini via GPRS ad un terminale su cui è installato uno specifico software in grado di interpretare in tempo reale se viene effettuato un sorpasso vietato oppure, più genericamente, se un autoveicolo viola la segnaletica orizzontale ivi esistente”; per il suo funzionamento si utilizzano sensori posizionati sulla carreggiata. Le immagini, video o foto, vengono elaborate in una postazione remota delle forze dell’ordine che provvedono a formalizzare la multa. Varie sono le tipologie di sanzioni: la meno onerosa viene applicata se si supera la sola striscia continua senza il segnale di divieto (la multa è di 84 euro se l’infrazione viene fatta effettuata fuori città, a cui si somma la decurtazione di 2punti dalla patente; se è presente il segnale verticale di divieto sono previste multe di 84 euro per infrazioni fatte fuori città, senza decurtazione dei punti sulla patente, se si sorpassa la striscia continua e c’è il segnale di divieto, i due casi si sommano, portando quindi a 168 euro la multa e 2 punti decurtati dalla patente). Per i casi più gravi, per esempio in condizione di scarsa visibilità, in curva, negli incroci, presso passaggi pedonali, nei dossi ecc, si prevede la decurtazione di 10 punti, la sospensione della patente e multe che variano da 162 euro per arrivare a 1.272 euro nei casi più gravi. Un deterrente efficacissimo che ha ridotto in maniera significativa gli incidenti nelle zone in cui il sorpassometro è stato adottato. Perché non adottare questa tecnologia sulla Potenza-Melfi in attesa del suo raddoppio?