MATERAlibraio

Un negozio dove trovare testi rari o fuori commercio, con un’ampia sezione di libri lucani. E’ “Libromania” una libreria alternativa che si trova a Matera nella centralissima via Lucana. Abbiamo incontrato il titolare Giuseppe Antonio Badalà, 49 anni, che da 10 ha lasciato Roma per venire ad aprire qui la sua attività.


Come nasce questa idea di aprire qui a Matera?
Sono nato in Sicilia, ma ho vissuto a Roma per 30 anni. L’idea nasce 10 anni fa: lavoravo con i libri a Roma e in tutta Italia, ma avendo la famiglia qui a Matera ho deciso che non era più opportuno fare su e giù in tutta Italia. Molte persone rimasero colpite da questa idea perché parliamo di un settore in crisi. In realtà mi aiuto molto con le vendite online. Se dovessi basare il mio business soltanto sul cliente lucano, non sarebbe molto conveniente.


Quale è il profilo del cliente lucano e materano?
Molto vario, dallo studente alla casalinga, passando per lo studioso, l’architetto, l’ingegnere e poi matematici, professori, filosofi, antropologi. Essendo piccola la città, la clientela non è molto vasta, ma è comunque una clientela qualificata.


Cosa trovano in questa libreria rispetto alle altre?
Qui trovano innanzitutto testi fuori catalogo, quindi libri che non trovi nelle classiche librerie “commerciali” che vendono il nuovo. Il libro che non trovi più in libreria lo trovi qui. Ovviamente non li ho tutti, ma ho tanti libri introvabili. Vado a caccia di quei libri lì. Qui trovi libri che vanno dal 1800 in poi. Io vado a casa delle persone a cercare libri che non si trovano più. Ovviamente il 95% sono libri usati. Nella sezione su Matera ho libri che partono da 300 euro in giù. Proprio i libri su Matera stanno acquisendo un valore molto elevato. Libri che riportano un prezzo di copertina di duemila o tremila lire ora valgono 150 euro.


Ha clienti che vengono anche da fuori Matera?
Si principalmente da Puglia e altrove dalla Basilicata. E poi c’è il turista come cliente, che non arriva tanto qui perché si concentra principalmente nei Sassi, ma ho una quota di clienti che sono in visita a Matera


Ha avuto un incremento nei clienti da quando Matera è stata proclamata Capitale Europea della Cultura nel 2019?
Si un incremento che ha riguardato sopratutto i turisti. Certo, la posizione in cui si trova la libreria pure essendo centrale è fuori dai flussi turistici, però in tanti vengono. Se la libreria fosse stata nei rioni Sassi avrei avuto molti, ma molti clienti in più.


Quali sono i problemi di questa strada, via Lucana?
E’ una strada molto trafficata dalle auto, ma poco frequentata dalle persone. Io venni qui con l’idea di aprire in Centro, non sapendo gli effettivi problemi di questa strada che – geograficamente - si trova al centro di Matera, ma i cittadini a piedi camminano poco.


Il problema è l’assenza di parcheggi?
No, il problema è l’attrattività del luogo. Se si scioglie questo nodo irrisolto sulla ristrutturazione del teatro Duni che è proprio qui di fianco, probabilmente tutta la zona ne trarrà beneficio diventando un polo di attrazione, vista la sua importanza storica.


Il suo punto di vista da “addetto ai lavori” su come sta andando l’organizzazione di Matera 2019?
Mi sarei aspettato molti più eventi culturali, concerti, musica, rappresentazioni teatrali, mostre, cinema piuttosto che rotonde, marciapiedi, piazze e stazioni. Avrei riempito la città di appuntamenti, un vero susseguirsi di eventi. Purtroppo questo non è accaduto o, se è accaduto finora, è accaduto in maniera blanda. Con i capitali che hanno a disposizione avrei fatto l’impossibile dal punto di vista culturale, invece non è accaduto.


Cosa le piace di questo lavoro, o cosa si aspetta per il futuro?
Amo questo lavoro, ma mi aspetterei un maggior coinvolgimento dei giovani, che oggi non vedo, perché troppo presi da telefonini e tablet. Io metto a disposizione la mia libreria dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni per poterla usare come una biblioteca, cioè per venire qui e consultare tutti i libri, fare ricerche o leggere, proprio come fosse, appunto, una biblioteca. Purtroppo ragazzi e studenti sono sordi. Più volte ho lanciato l’invito. E approfitto di Controsenso per ribadirlo. Ai ragazzi dico: fate vostra la mia libreria.