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La raccolta differenziata a Potenza è iniziata nel luglio del 2016, le ultime zone in cui si è provveduto a togliere i vecchi contenitori sono state Bucaletto e il Centro Storico, dove la raccolta avviene con il cosiddetto “conferimento assistito”, in quanto mezzi dell’ACTA posizionati in punti prestabiliti “ricevono” i sacchetti dai cittadini.

Bisogna aspettare che gli abitanti di queste ultime zone metabolizzino del tutto il principio secondo cui la differenziazione dei rifiuti va attuata accuratamente, perché si potrà in futuro contare su un risparmio sulla TARI. Non è stato facile far digerire a tutti i potentini il cambiamento in questo anno e mezzo, e, per dirla tutta, la città di Potenza è altresì “vittima” dell’inciviltà di molti residenti dei paesi limitrofi dove già prima della città capoluogo è iniziata la raccolta differenziata: alcuni di quelli che vengono a Potenza per lavoro hanno utilizzato i contenitori per l’indifferenziata posizionati nelle contrade e nelle periferie di Potenza per depositare i rifiuti che non intendono separare nei loro paesi. Quando i contenitori per l’indifferenziata sono stati eliminati si è verificato un cataclisma, in quanto i residenti dei Comuni limitrofi non si sono fatti scrupolo di buttare i rifiuti un po’ dappertutto: ancora oggi ci sono zone della città -oltre alle piazzole di sosta o i margini delle strade che portano a Potenza- invase di rifiuti d’ogni genere. Sui social network ci sono centinaia di segnalazioni corredate da foto che documentano cumuli di rifiuti abbandonati sia in città che nelle periferie, diverse segnalazioni ci vengono fatte anche a noi di Controsenso. Alcune di queste le abbiamo verificate: ci limitiamo a elencare alcune situazioni, a cominciare dalla “sfi da” nei confronti della stessa ACTA in quanto cumuli di rifiuti, vengono spesso depositati davanti all’ingresso dell’isola ecologica di Gallitello; centinaia di pneumatici sono disseminati a macchia di leopardo nelle strade meno trafficate, in alcuni casi, considerato il numero di copertoni abbandonati, dovrebbero (a ragion di logica) essere alcuni gommisti che si liberano dei pneumatici usurati. C’è perfino qualcuno che, pur di evitare di differenziare i rifiuti, va a depositare i sacchetti con i rifiuti domestici nei cestini dei parchi pubblici: succede nella villa del Prefetto, nella villa S. Maria e a Montereale, qui non si limitano a depositarli nei cestini bensì vengono abbandonati dove capita. C’è chi ha segnalato che alcuni ospiti delle cooperative che gestiscono le case di accoglienza per rifugiati lasciano enormi sacchi pieni di ogni tipo di immondizia nei pressi dei contenitori per la differenziata. Una situazione molto critica si è creata su alcune strade nella zona industriale, quelle meno in vista: sono state prese di mira dagli “ultras” dei contrari all’indifferenziata. Nel tratto di via dell’Edilizia che va dall’incrocio con via della Fisica, costeggiando l’area ex Cip Zoo, passando dall’ingresso della FIGC, fino al sottopasso della Basentana, si è creata una maxi discarica a cielo aperto; di fronte all’ingresso della FIGC è stata divelta la rete della recinzione dell’area che ospitava la porcilaie e, mimetizzati nella vegetazione, si accumulano rifiuti. Oltre ai rifiuti domestici e gli immancabili pneumatici vengono lasciati a bordo strada residui di lavorazioni edili, compresi pezzi di eternit; questa situazione va avanti da prima di Natale, l’ACTA non può intervenire perché trattandosi di area di competenza del Consorzio ASI dovrebbe essere l’ASI stessa a ripulire le strade. Da più parti si alzano voci che invocano più controlli atti a individuare e a multare chi contravviene alle regole; sono state installate alcune telecamere di sorveglianza che già funzionano, ma non si sono potute utilizzare le immagini registrate per sanzionare i trasgressori, in quanto occorre approvare un regolamento per poter applicare le sanzioni. Dal Comune fanno sapere che a breve il regolamento sarà pronto, nel frattempo è stato già ottenuto, in data 27 gennaio 2018, il parere positivo del Prefetto per cui fra qualche settimana si potranno utilizzare le immagini riprese dalle telecamere per applicare le sanzioni. Nel frattempo, grazie a degli appostamenti, si è provveduto ad incastrare una quindicina di contravventori comminando multe che vanno dai 50 ai 1.650 euro.

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