fotoCAPODANNO

Il classico silenzio che fa rumore.

Al Concerto Rai di Capodanno, tenutosi a Maratea, non è stata spesa una sola parola su o per Mango, l’artista lucano più famoso nel mondo (nativo di Lagonegro, comune a pochi chilometri dalla location del costosissimo megaevento). A ridosso della serata, il primo a dare corpo alla propria indignazione è stato il chitarrista storico del cantante lucano, Graziano Accinni, che ha parlato di “sciagurati irriconoscenti”. A stretto giro di posta, il sindaco di Maratea, Cipolla (sulla stampa definito “direttore d’orchestra” dell’organizzazione) ha fornito –da par suo- una risposta “speziata”, asserendo che il concertone “non era un evento commemorativo”. Ma cosa ne pensa di tutto questo Armando, fratello del cantante scomparso, di professione paroliere e produttore, autore di molti dei testi portati al successo da Mango? Contattato al telefono, non si è fatto certo pregare. «In realtà avrei voluto tacere, ma il tacere va bene solo se anche gli altri tacciono. Poiché il sindaco di Maratea invece ha detto che l’evento non era “una commemorazione”, vuol dire che si è dato la zappa sui piedi. Perchè? Da queste sue parole io deduco che il non nominare mio fratello è stata una cosa premeditata. Vuol dire che è stata decisa a tavolino. E’ questo modo di parlare che mi dà fastidio: se avesse detto “Mango mi sta antipatico, non lo vogliamo salutare”, l’avrei vista come una sua scelta e basta. E invece, qui mi si parla di “promozione del territorio”, dimenticando che i fratelli Mango l’hanno fatta per decenni, quando l’immagine della Basilicata che girava era ancora quella della pecorella nel campo desolato. E poi, la Rai si è davvero e improvvisamente “innamorata” della Basilicata? O, piuttosto, magari ha “scoperto” che qui c’è il petrolio? Ma per favore, non prendiamoci per il culo! Tengo a precisare che sarebbe sbagliato imputare anche ai giovani gruppi lucani (esibitisi a fine concerto), di non aver ricordato Mango. Sono ragazzi! Non spettava certo a loro. Oltretutto non avevano nessun potere. Anzi, secondo me la “promozione lucana” la si fa facendoli suonare prima, e non alle due di notte! D’altronde, se il saluto non l’hanno fatto Albano & Romina, o la stessa Patty Pravo (con la quale ho lavorato per due album)… Il problema, però, non è CHI era sul palco, ma il fatto che ignorare Pino sia stata una cosa voluta a priori. Il sindaco, con le sue parole, si è fatto sgamare. Non so se è stata una decisione presa da lui o da qualcun altro. Ma tant’è. E pensare che Maratea è a soli 10 chilometri da Lagonegro! …e i politici dove sono?».