CONIpalestra

La pallavolo è stato uno sport da sempre molto praticato a Potenza, per anni il Palazzetto CONI di Montereale ha ospitato le partite e gli allenamenti delle società potentine, poi, dopo il terremoto del 1980, il palazzetto CONI ha subito una ristrutturazione i cui lavori hanno abbassato l’altezza della palestra che non è stata più idonea per la disputa delle gare per cui l’attività delle maggiori squadre s’è trasferita soprattutto nella palestra Caizzo di Chianchetta.

Molto accese anche le partite di volley dei giochi studenteschi con epiche sfide fra gli istituti scolastici superiori che riempivano all’inverosimile le gradinate del Palazzetto CONI. Da qualche anno anche la pallavolo ha visto ridimensionata l’attività di vertice, oggi alla guida del Comitato Regionale della FIPAV c’è Enzo Santomassimo, ex giocatore che ha calcato i parquet negli anni passati, con lui passiamo in rassegna le problematiche del volley potentino.

SantomassimoCONI
Cominciamo chiedendo al Presidente quali atleti, o società potentine, nel passato ed anche nel presente, hanno raggiunto risultati di rilievo nazionale?
La presenza del volley in città è stata costante nel tempo. Dalla serie A dell’Asci nella metà degli anni ’80 è stata registrata sempre una presenza costante nei campionati nazionali. Ricordiamo la lunghissima milizia in B1 di Polizia Municipale nel settore femminile e della Virtus in quella maschile, che in più occasioni la serie A l’hanno sfiorata, la partecipazione ai campionati di serie B2 della stessa Asci, della Polisportiva De Gasperi, della Livi Volley e dell’Amatori Volley. Tutte società che, a eccezione dell’ultima citata, sono ancora in piena attività, a testimonianza di una passione e di un impegno costante nel tempo che rappresenta una tradizione consolidata.
Presidente, quante Società risultano affiliate e quanti tesserati risultano nella città di Potenza? Come sono suddivisi? Quanti uomini e quante femmine? Quanti sono gli atleti senior e quanti quelli che svolgono attività giovanili? Esiste un settore non agonistico o amatoriale?
Le società di Potenza affiliate alla FIPAV sono 8 per circa 400 tesserati di cui circa 300 per il settore femminile e 100 per il maschile. La stragrande maggioranza dei tesserati è rappresentata da atleti under 19 pari al 90% di tutti i tesserati. Nella nostra federazione non esiste uno specifico settore amatoriale.
Qual è la situazione degli impianti sportivi in città, come giudica il costo per l’utilizzazione degli stessi? Ci sono particolari criticità nella gestione?
La situazione è sicuramente difficile dal punto di vista strutturale e gestionale, le tariffe comunali sono alte se paragonate ad analoghe situazioni di altre città, anzi sono decisamente fuori mercato ed inoltre sono uniformi anche per impianti molto diversi tra loro e con servizi erogati non uniformi, quando ci sono. Questo, ovviamente, crea disparità e malumore fra gli utenti che, allo stesso costo, devono assumere oneri diversi.
Può illustrare brevemente il tipo di attività che svolgono le società affiliate in città?
Le società del capoluogo partecipano a tutti i campionati di categoria, Under 12,13,14,16,18 e 20 che sono strutturati sia per la sezione femminile sia per quella maschile, oltre ai campionati di serie svolti su base regionale che sono la D femminile e la Prima Divisione Maschile e Femminile . Nei campionati nazionali registriamo, quest’anno, la partecipazione della Giocoleria Virtus al campionato di Serie B maschile. Complessivamente la media degli ultimi anni ci fa rilevare che nel corso della stagione vengono disputati a Potenza circa 200 incontri ufficiali, ai quali poi vanno aggiunte le gare amichevoli e i tornei, che, quindi, determinano una congestione degli spazi a disposizione tornando all’argomento della precedente domanda.
Si può fare il confronto fra l’attività di qualche anno fa e quella attuale?
Il confronto si può fare e denota come la presenza nei campionati nazionali si sia ridotta in maniera molto evidente, con una contrazione conseguenziale dei tesserati senior, ma dall’altra parte viene evidenziato un aumento della partecipazione ai campionati giovanili che, anche in termini di seguito e partecipazione, hanno assunto una rilevanza più marcata.
Ci sono particolari manifestazioni o iniziative organizzate dalla Federazione e/o dalle Società oltre all’attività federale?
La Federazione in questi anni ha organizzato eventi di caratura nazionale che sono però stati disputati in luoghi diversi dal capoluogo di regione, le società hanno comunque una loro attività torneistica e amatoriale.
Come sono i rapporti con il Comune e con le scuole?
I rapporti con il Comune sono comunque buoni e la possibilità di dialogo c’è, i problemi evidenziati sono a conoscenza dell’Assessorato e dell’Ufficio Sport, e, soprattutto negli ultimi mesi, si riscontra una volontà di affrontare i problemi che sono anche di natura quotidiana e riguardano la manutenzione delle strutture e la possibilità di erogare servizi con continuità. La situazione amministrativa del Comune la conosciamo e sappiamo che, purtroppo, i margini di intervento sono molto ristretti. La necessità per il futuro è quella di poter programmare gli interventi in maniera adeguata attraverso il confronto con chi gli impianti li utilizza e ne vive costantemente le difficoltà.
Qual è la prospettiva futura della disciplina che rappresenta in considerazione dell’attuale momento di crisi economica e sociale che dura ormai da molti anni?
La domanda racchiude una risposta implicita, non è facile immaginare quali possano essere gli sviluppi futuri, l’impegno è comunque quello di sostenere la passione delle persone che animano le società e intervenire con progetti che possano aiutare la crescita del movimento. In questo, da una parte saranno necessari interventi da parte della Federazione nazionale che ha allo studio una serie di iniziative, dall’altra parte occorre un intervento delle amministrazioni che dovranno rendersi conto che lo sport può essere sostenuto solo con interventi mirati destinati a sostenere l’attività con un forte impatto sulle spese di gestione delle società dilettantistiche alle quali, nelle occasioni ufficiali, viene sempre riconosciuto un ruolo di forte impatto sociale. Questa necessità si è acuita negli ultimi anni anche perché, senza sindacare sui motivi, è cambiato il rapporto fra le società sportive e le aziende, facendo venir meno la possibilità di investire. Diventerà ancora più necessario migliorare la qualità tecnica del lavoro sui giovani unita alla possibilità di accesso ad impianti sportivi consoni, per quantità e requisiti strutturali, che rimane, per lo sport agonistico, una condizione indispensabile.